Per capire la cucina di Paolo Trippini bisogna parlare di valori e di bellezza. La bellezza è quella dell’Umbria che è nel cuore dello chef da sempre, una terra ricca, generosa, per certi versi vergine, solo sfiorata dalle mode, sempre orgogliosa dei suoi capisaldi gastronomici. I valori sono quelli di Paolo, che vive il suo ruolo con una responsabilità integrale: cucinare per esaltare quella terra e per rispettare una tradizione familiare che nasce sessant’anni fa.
Solo così Paolo può essere se stesso, può essere felice: è proprio questa la parola chiave dello chef, la sua è una cucina di felicità, di gioia, di godimento. Sapori rotondi, amabili, materni. Piatti belli e buoni, e per una volta concediamo alla purezza e alla comprensibilità il loro sacrosanto spazio. La cacciagione, la carne, il quinto/quarto, il tartufo, le paste fatte a mano e ripiene, i funghi: tanta tanta Umbria, accarezzata e amata come pochi altri.
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro
+390763301892
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