Pandemie, aperture, chiusure repentine e cambi nella brigata di sala non hanno scalfito l'umore di Lido 84. Il ristorante lacustre di Giancarlo e Riccardo Camanini ha chiuso un 2021 da record, in termini di presenze (ogni giorno c’è una lista d’attesa lunga così) e di prestigio internazionale (15° posto nella World’s 50 Best, ma soprattutto un balzo di 63 posizioni sulla classifica dell’anno precedente). Provato nel febbraio del 2022, l’ultimo menu “Oscillazioni” è una somma di piatti favolosi, figlia di una rara sintesi di cultura e artigianato, territorio e umiltà, storia e ricerca.
Seduti al tavolo di una delle sale più belle d’Italia, con le onde del lago che sbattono a un passo, abbiamo isolato qualche appunto interessante. Il menu reca importanti note citriche e agrumate, che poi è il vero timbro del Garda (Capasanta, brodo di sedano rapa, burro tostato alle foglie di limone). C’era una favolosa interpretazione del Capù di verza delle tradizioni bergamasche e bresciane. Solo che conteneva un ragù in bianco con trippe di baccalà, tagliolini all’uovo, zafferano. Magico.
Ci hanno investito più volte le note floreali (Riso al carciofo e rosa di Damasco e la Zuppetta di fragole in chiusura) ma anche quelle selvatiche e profonde della selvaggina (Colombaccio, fegato di faraona, aceto di mirtilli, melograno ma c’è in carta anche il cinghiale e la Lievre à la royale). Infine un Topinambur con fondo di cervo e cardamomo nero che spiega bene che il cuoco Riccardo, novello Giano Bifronte, conosce come pochi la storia della cucina ma vede con lucidità anche le sue prospettive.
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Tavoli all'aperto
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laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Co-autore di "Cucina Milanese Contemporanea" (Guido Tommasi editore, 2020)
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