Iniziamo con una frase forte: è uno dei ristoranti più sottovalutati d'Italia. La cucina di Gianni e Federico D'amato è incisiva, territoriale, creativa allo stesso tempo. Il menu alterna proposte estremamente classiche come la selezione dei salumi o le tagliatelle al ragu di tre carni (classico di Gianni) a piatti iconici e come l'Erbazzone contemporaneo o il cubo di bollito, o anche piatti più contemporanei e creativi come l'Anguilla laccata o la Pancia di maiale all puttanesca. Ma le idee sono sempre chiarissime, giocando indistintamente fra mare e terra si parte da conoscenze tecniche limpide per interpretare classici su spartiti consolidati, ma mai uguali a se stessi.
E' una cucina languida che trasuda Emilia, piacere e lussuria, ma che sa stupire trovando l'inaspettato anche sui passaggi che paiono semplici. D'estate c'è la possibilità di accomodarsi fuori, mentre di inverno la sala ha una disposizione non classica, teatrale trovandosi al piano superiore rispetto all'ingresso. La cantina sembra quasi bipolare, mostrando una vena di bottiglie con profondita di annata che provengono dalla storia ristorativa della famiglia e diverse scelte nuove con una scelta importante di Champagne. Anche in questo caso una cantina non banale e uguale a poche altre che saprà farvi divertire a ogni cifra.
In definitiva un posto che vale la pena visitare appena potete, non sbaglierete.
+390522432202
Tavoli all'aperto
+390521645626
dopo una formazione scientifica si è sempre dedicato alla gastronomia: lavora da anni per l'Osteria Francescana, scrive per Dispensa, è tra i fondatori del progetto Postrivoro ed è curatore di Al Meni