Basta un attimo per comprendere che non si è entrati in un ristorante come altri, l'accoglienza è fondamentale per mettere a proprio agio il cliente. La squadra guidata da Cinzia Boggian si muove in sala con rara finezza e compostezza, più simile a un balletto che a un servizio di sala. Ma a stupire, ancora una volta sono i piatti che Nicola Portinari assieme al fratello Pierluigi inseriscono nei vari menu degustazione.
Un lavoro svolto sempre con molta umiltà ma grandissima attenzione, in particolare nei rapporti con i produttori e i fornitori delle materie prime, selezionate per evitare sprechi e ridurre l'impatto ambientale. Un tema questo quanto mai attuale. Una forte vena di armonia pervade tutte le proposte anche nei piatti più decisi, sia nel menu degustazione "Mare", con un piatto con anguilla, cavoli bergamotto e senape. Nel menu "terra e territorio" arrivano i sapori della zona collinare, con un favoloso risotto di faraona, porro e mosto d'uva Garganega.
Un cenno particolare lo merita la carta dei vini che consta di ben 1.900 etichette e circa 300 distillati, si potrebbe definire "la bibbia del bere bene" a giudicare dal volume che racchiude l'interminabile elenco, un valore riconosciuto dai vari premi. Che dire poi dei dolci realizzati sempre sotto la vigile regia di Pierluigi, come i fichi caramellati, meringa al tannino, sorbetto e mosto d'uva fragola, per chi vuole esagerare c'è un soufflè realizzato per minimo due persone, l'attesa di 30 minuti viene compensata dal risultato finale.
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per lungo tempo redattore del Messaggero Veneto, divide la sua passione tra gastronomia e aviazione, soprattutto le Frecce tricolori
