Fa sempre un certo effetto entrare in un luogo che esiste da tempo: ne avverti il peso, ma raramente ne percepisci la pesantezza; immagini la densità della fatica, che però si disperde con leggerezza cosicché l’ospite riesca a cogliere solo l’allegrezza dei traguardi. Poi finalmente ti siedi: sei all’Erba del Re e il sorriso di Luca Marchini, chef e patron, anticipa quello di chi si accomoda.
Marchini, che è anche ospite, in qualità di chi accoglie; che non si sottrae al piacere di vivere i suoi commensali, di accompagnarli nei sapori; lo stesso che non smette di schiudersi alla contemporaneità pur avendo (quasi) raggiunto circa 2 decenni di attività; pur conoscendo a fondo la tradizione e, in virtù di ciò, la carezza e guarda avanti.
Portando in tavola una cucina che legge e ricompone una ricetta già navigata con una sequenza di ingredienti diversi, mantenendosi leggiadro nella composizione, sia visivamente, che nel gusto. Netto, vivace, fanno da complici le assidue acidità, spalmate su diversi livelli che, come una musica, sfiorano toni più alti e altri più bassi e tondi. In tutto e per tutto, il percorso a L’Erba del Re è una testimonianza di maturità, mai stanca, in grado di leggere i tempi, mentre si affaccia, per esempio, sul campo del vegetale così ben rappresentato nel Risotto al limone e mandorla. Ma attenzione, su questa tavola convive una Coppa di maiale frollata e condita con colatura di alici, quasi un tonno affumicato: il sintomo felice di una mano versatile.
In sala calma, garbo, sobrietà e le scelte mai banali, “esploratrici” del sommelier Michele Lombardi.
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classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo è acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.