Il rinnovatore e protagonista più celebrato della cucina portoghese degli ultimi tre lustri è sempre José Avillez, imprenditore che se da un lato offre in diversi indirizzi sua firma uno spaccato di sapori che vanno da quelli popolari lisboeti alla pizza, fino alla fusion e alle tapas, dall'altro ha in Belcanto, il suo ristorante principale, la perfetta rappresentazione della migliore cucina moderna lusitana, giocata tra tecnica e tradizione. È una evoluzione misurata quella del cuoco originario di Cascais, che si racconta attraverso piatti della sua memoria, già visti nei dieci anni di vita di Belcanto, cui si aggiungono di volta in volta nuove preparazioni come nel caso della Triglia arrosto, con calamaro, pureè di carota dell'Algarve e arancia e salsa di Carabineiro, oppure nella ricca Lonza di manzo con millefoglie di topinambur, funghi selvatici e salsa al tartufo.
L'idea del cuoco è quasi sempre quella di un viaggio identitario nella cuore della gastronomia locale e dei sapori portoghesi, proponendoli attraverso diverse consistenze e sensazioni. Un percorso che Avillez nel corso degli anni ha saputo affinare rendendolo ancor più elegante. Non è un caso che metta d'accordo, come pochi altri nei giudizi, la guida rossa e la 50 Best.
Ottima la carta dei vini, che senza essere eccessivamente dispersiva o chilometrica, riesce a rappresentare bene sia l'enologia locale che quella internazionale con riferimenti mai scontati. Chi vuole poi approfondire il lato sbarazzino della cucina di José Avillez può curiosare nei vicini Bairro o Cantinho, dall'ambiente più informale.
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare