Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. Grazie alla nomea e alle apparizioni in tv, Gennaro Esposito negli ultimi tempi viene sempre più richiesto per collaborazioni, organizzazioni, eventi e ospitate. Fra le penultime e più importanti, la supervisione alle cucine della mini-catena Sophia Loren e a quelle del rinato hotel La Palma a Capri. Lui però, specialmente dopo la seconda stella Michelin, tende a ridurre al minimo le assenze dalla sua Torre del Saracino, “là dove tutto è nato”, nelle sue parole.
Il perché è presto detto: avendo ormai raggiunto un’ottimale padronanza tecnica e un’uguale maturità gastronomica, lo chef campano tende sempre più a compiacere se stesso e il cliente con appagamenti culinari via via più mirati e soddisfacenti. Viene di conseguenza l’esemplare affiatamento della brigata e del personale di sala, ormai una garanzia di continuità (ma anche di validi ricambi) come poche in Italia.
Un momento di grazia, quello dello chef, che si riflette appieno in ogni piatto che arriva in tavola: ben preparato, ben presentato, ben calibrato. Con armonie gustative esemplari e una percentuale di errori pari allo zero. A confermarlo, i recenti menu degustazione dal percorso elegante e sinuoso, dove spiccano fra gli aperitivi una curiosa Zuppa di olive con gelato di arachidi, fra i primi un grintoso Risotto agli agrumi con gamberi crudi, nduja e salsa di finocchietto, fra i secondi un delicato Agnello Laticauda con crema acidula allo zenzero. Provare per credere.
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Tavoli all’aperto
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curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).