Come si fa a passare dalla Danimarca senza andare a trovare Paul Cunningham? Certo, le cucine nordiche più alla moda sono tutte nella capitale, ma il feeling, il piacere e le good vibrations che si trovano qui nello Jutland hanno pochi eguali, grazie al carismatico padrone di casa. Fuori il vento che spazza le vicine dune di Henne, la campagna infinita, la placida vita degli agricoltori e qualche sussulto dai vacanzieri dei mesi estivi; dentro invece la verve che ti raggiunge nel piatto solo alla fine, perché prima c'è la frizzante energia di un team collaudato che in quanto a originalità va di pari passo con Paul.
Musica rock in cucina, e fuori in sala un servizio english e più posato, con i fiori raccolti ogni giorni e lasciati sul tavolo, con i cesti di vimini pieni di leccornie, che accolgono gli ospiti già all'ora della colazione, e tante altri particolari capaci di dire molto su come andrebbe gestita l'accoglienza. In cucina invece c'è il conturbante mix di un cuoco di origine inglese cui piace mischiare le carte, con gusto ed eleganza. Si passa dall'astice di Jagino al maiale, in glassa, che arriva dalle vicine fattorie, dalla Sogliola di Dover con finferli e capperi alle Ostriche del Limfjord, fino a una classica Pesca Melba come dessert.
Nel menu degustazione in fin dei conti c'è tutto Paul, con le reminiscenze anglosassoni, con il piacere di vivere la freschezza della materia prima che arriva dal mare, senza stravolgimenti, e con l'idea, di tanto in tanto, di gettare un po' di Mediterraneo nella mischia. Un indirizzo da non perdere.
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare
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