La vera forza della Taverna del Capitano sta nell’autenticità di una famiglia che sa percorrere la strada del rinnovamento e del sostegno alla valorizzazione del territorio. Anche quando la ricerca del prodotto sostenibile ed etico non era sentita come necessaria, la famiglia Caputo e, in particolar modo, lo chef Alfonso ha perseguito una quotidiana selezione per mare e per terra, secondo una filosofia che poneva al centro il rispetto per la natura, l’ambiente e il lavoro.
La cucina della Taverna è definibile etica perché, fin dalla sua fondazione, sostiene l’economia locale, grazie a una circolarità che ne esalta e preserva il patrimonio agro alimentare. Il coinvolgimento di pescatori, di allevatori e di coltivatori che diventano protagonisti del piatto ne è la prova. Infatti, per esempio, Alfonso, che ha sempre eletto l’acqua come suo elemento principe, in essa trova nuova ispirazione ogni stagione e la base della sua cucina divengono le storie di vita vissuta e condivisa con i pescatori: le avventure delle uscite nel Tirreno alla ricerca del pesce divengono narrazione portata in tavola.
La tradizione, inoltre, scorre viva in lui attraverso le materie prime contadine ed eccellenti, orchestrate secondo una costruzione complessa come nel famoso Spaghetto alla Nerano. In questo quadro, sua sorella Mariella e il marito di lei, Claudio Di Mauro (insieme alla madre Grazia), sono le figure centrali di riferimento per il ristorante e l’hotel e insieme costruiscono un futuro condiviso che non conosce compromessi, per donare all’ospite un’esperienza indimenticabile in riva al mare
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Ristorante con camere
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Giornalista, da vent'anni (e oltre!) si occupa di comunicazione e marketing enogastronomico e alberghiero. Ha scritto per L'Espresso ed è docente per scuole di specializzazione post lauream