Nicolò Bonaccorsi è un figlio d'arte, ma per scoprire di essere cuoco fino al midollo c'ha messo un po'. Dopo una laurea in Economia e alcuni anni di lavoro in azienda capì che quel percorso non lo appassionava. Aveva poi un tarlo: gli sarebbe dispiaciuto immensamente se quanto costruito dal padre Gianni – l'Aciugheta, l'eccellente bacaro-pizzeria fondato nel 1978 proprio qui di fronte, e questa insegna inaugurata nel 2008 – fosse andato perduto una volta che il genitore avesse appeso la toque al chiodo. Così, a 34 anni, si rimise in gioco nei locali di famiglia.
Essere cresciuto tra i fornelli e affiancare i bravi chef che qui si sono avvicendati però non gli poteva bastare e per bruciare le tappe ha frequentato prima l'Accademia Niko Romito e quindi degli stage dalla famiglia Alajmo (a Le Calandre e al Quadri). Dall'ottobre del 2019 ha preso saldamente il timone del Ridotto dove sviluppa una proposta tutta sua, fatta di preparazioni che combinano un'ottima materia prima prevalentemente local, a tocchi di personalità e accostamenti originali, nel segno dell'equilibrio e dell'eleganza delle presentazioni.
Il risultato sono piatti ricchi di gusto, con gli ingredienti in piacevole sintonia come nel caso delle Mazzancolle con porri, creme brûlé all’aringa affumicata e erbe amare o del Rombo con vongole e cavolo nero. Bella e vasta la cantina curata da Gianni Bonaccorsi. A mezzogiorno si può optare per un menu a 39 euro composto da tre tapas e un piatto del giorno (carne o pesce). Dritta finale: i dolci sono sfiziosissimi e se lo chef ha preparato il gelato... non perdetevelo!
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Ristorante con camere
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com