Lui, Nicola, è capace di spiazzarti con una battuta veloce, sagace e anche sferzante, che non t'aspetti da chi è tendenzialmente un timidone, al limite dello sfuggente. L'altro, Antonio, il maggiore dei due, è sì loquace, ma con la riservatezza e la flemma che si addice agli uomini di sala.
Sono cresciuti, i fratelli Fossaceca, tra bombe, cornetti, fiadoni e biscotti secchi, una spolverata di zucchero a velo e una ciliegia candita che i genitori Domenico e Antonietta per circa venti anni hanno preparato nella piccola pasticceria a ridosso del mare di San Salvo, tanto apprezzata da essere l'unica eccezione alla frequentazione esclusivamente estiva di questa zona. Le radici di una pianta sana e forte ha dato i suoi frutti: superando la ritrosia di vacanzieri da menu turistico e prezzo fisso, hanno affermato il loro di fare cucina e accoglienza, rinunciando alla ridondanza di cotture lunghe per preferire quelle espresse e minimali.
Una cucina marinara provocatoria che finisce in due percorsi degustazione che giocano su una linea di contrasti schietti e delicati, che guardano tra Oriente e Occidente e si insinuano nell'entroterra abruzzese, fino ad arrivare ai dolci che richiamano con nostalgia l'infanzia giocata a diventare grandi. Tra i piatti icona, l'Arancino di riso e ventricina del Vastese, la Triglia in skapece espressa salsa agrodolce al miele, la Pescatrice millefoglie di patate e aglio rosso del Fucino fermentato, bontà con cui ha espugnato anche Milano. Antonio ha cura e passione per i vini, anche lui spaziando in Abruzzo, Molise e altrove, soprattutto tra i naturali.
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Tavoli all'aperto
Delivery / Take away disponibile
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articolo a cura degli autori Identità Golose