La maggior parte dei cuochi vive fasi di riflessione e altre nelle quali si producono accelerazioni. Se poi in mezzo ci sono periodi di sosta obbligata che lasciano il tempo di approfondire, studiare e stratificare memoria e nuove ricerche ecco che diventa più agevole compiere quei passaggi che consentono di organizzare meglio il lavoro e dare sfogo alla creatività e, inevitabilmente, fare un salto in avanti.
Nicola e Antonio Fossaceca hanno cominciato da dove avevano lasciato i genitori, la pasticceria di famiglia nella quale erano cresciuti. Esperienze accanto ad alcuni grandi chef e poi l'avvio ancora giovanissimi nel 1999 di una moderna osteria marinara, via via è evoluta per diventare in un decennio una dei più interessanti indirizzi della regione. La ristrutturazione di qualche anno fa ha reso ancor più accogliente l'atmosfera degli spazi interni e del piccolo dehor estivo, uno stile essenziale che ritroviamo nella precisione esecutiva dei piatti di Nicola e nella sorniona guida di Antonio che si destreggia tra sala e cantina con scelte mai banali.
Dal mare a due passi Nicola trae continue ispirazioni contaminando il pescato con i prodotti della terra, tra ortaggi, verdure, tuberi e spezie in una armonia gustativa anche quando si spingono le note acide e iodate. Così per l'Ostrica in brodo di gallina con porcini e tartufo, per la Triglia (verso la quale lo chef ha una particolare predilezione) cotta alla brace con il radicchio o in skapece espressa, innovando un antico metodo di marinatura e conservazione del pesce, o per lo Gnocco di calamaro al ristretto di scoglio.
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esperto di comunicazione, giornalista e sommelier, da trent'anni racconta ristoranti, produttori e territori. È fondatore e curatore del congresso di cucina regionale MeetInCucina e del sito vinirosa.it