Massimo Giovannini

crediti: Brambilla - Serrani

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L'Apogeo

via Aurelia Sud, 14
Pietrasanta (Lucca)
+39.0584.793394

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Massimo Giovannini, toscano, un grande amore per la pizza che viene da lontano, da quando in casa c'era il profumo dell'impasto del pane che la madre lasciava a lievitare. Questa passione lo ha accompagnato mentre la sua vita scorreva in un'altra direzione, fino a quando ha mollato tutto e, nel 1994, ha aperto una pizzeria a Viareggio, Il Pachino. Da quel momento non l'ha fermato più nessuno e tanti sono stati i corsi di perfezionamento, che ne hanno affinato il talento e la tecnica portando presto riconoscimenti importanti.

Nel 2008 Massimo torna nella sua Pietrasanta e apre l'Apogeo con la moglie Barbara, vicina da sempre. L'opera di Massimo è quella di rendere onore alla figura del pizzaiolo, perchè ne siano rispettati il lavoro e le scelte, anche quelle degli accostamenti che lui e i suoi colleghi propongono e che spesso il pubblico ha la tendenza a modificare, quando non a stravolgere. Giovannini cura tutto, dall'inizio alla fine, selezionando le materie prime e proponendo impasti e lavorazioni diverse per ogni suo prodotto.

Questo abile pizzaiolo gourmet sogna di dar valore alla pizza, di renderle omaggio davvero, e di educare il cliente a pensare a quest'esperienza, almeno ogni tanto, come fosse quella in un ristorante di livello, proponendo una "pizza in abito da sera". Anche per questo ha firmato un menu di pizze con l'amico e stimato chef Andrea Mattei. È un'affermazione forte la sua, ma tanto interessante da indagare quanto lontana dall'arroganza, che proprio non gli appartiene. L'umile e disponibile Giovannini è un autentico Templare e questa è la sua crociata.

Ha partecipato a

Identità Milano


Massimo Giovannini nasce a Pietrasanta nel 1967. Tra le esperienze formative, i corsi alla Scuola italiana pizzaioli di Caorle, al Gambero Rosso e l'incontro con Molino Quaglia e l'Università della pizza. Nel 2010 e nel 2011 passa le selezioni locali e nazionali del "Giro pizza d'Europa" e arriva in finale a Parigi, entrambe le volte ottenendo un buon piazzamento

a cura di

Valeria Carbone

messinese, cresciuta nel Varesotto e adottata da Arezzo, è sociologa specializzata in comunicazione enogastronomica