Rodrigo Oliveira

 Foto Brambilla-Serrani

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Mocotó

avenida Nossa senhora do Loreto, 1100
Vila Medeiros
San Paolo
Brasile
+55.11.29513056

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Mocotó è oggi uno dei ristoranti più acclamati della scena di San Paolo, indiscussa capitale gastronomica del Brasile. Merito del cuoco Rodrigo Oliveira, ma prima ancora del padre José Oliveira de Almeida: di Pernambuco, partì povero in canna per la metropoli e nel 1979 aprì un locale conosciuto ufficiosamente come Seu José’s Bar, fuori dalla raffinata zona urbana della metropoli, diventando presto celebre per il suo Caldo de Mocotó, sorta di zuppa di coda di bue, trippa, piedi e altri pezzi normalmente poco considerati.

Nel 2004 il figlio, classe 1980, all’epoca studente di Ingegneria ambientale, volle dare inizio a un nuovo corso, contro il parere dello stesso papà che sognava per lui una carriera accademica. La sua indole curiosa ha iniziato così a nutrirsi dell’insegnamento di grandi maestri di cucina internazionale, ma soprattutto dell’esempio di artigiani di cucina regionale, persone appassionate che detengono i segreti dei più autentici sapori brasiliani. 

Oggi Mocotó non è soltanto un ristorante che offre cibo brasiliano, ma un’insegna di «Gastronomia democratica», il suo sottotitolo nascosto. Non si prenota ed è a portata di tutte le tasche: operai e businessmen insieme, non ci sono tovaglie, né posate eleganti posate o piatti di design. Qui i tagli poveri della carne accedono a uno status elevato e ortaggi dimenticati vengono preparati alla perfezione. Cibo onesto, semplice. Cocktail fatti con frutta fresca tropicale. E la migliore cachaça, vera passione che l’ha condotto a viaggiare per oltre 30mila chilometri all’interno del Paese. A caccia di piccoli artigiani, protagonisti nella sua carta di oltre 400 etichette. Mocotó è il luogo di Tapioca (frittelle fatte con amido di cassava), formaggio regionale coalho grigliato e servito con melassa, Stufato del nordest con carne essiccata al sole, assaggi rivisti di dessert contadini tipicamente brasiliani.

Rodrigo è un uomo silenzioso che evita di parlare di se stesso, lavora con molti giovani cuochi di talento in uno spirito di comunità. Le sue presentazioni non esibiscono effetti speciali e non cercano di sfruttare i miti indigeni. Sono basate sul principio del Lusso della Semplicità, e uniscono tradizione e modernità senza la necessità di una collocazione concettuale forzata tra questi due aspetti. Una storia di passione, scritta da un protagonista sincero e di talento, capace di trasferire sempre nella pratica i suoi predicamenti. L’inizio di una nuova rivoluzione gastronomica?

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Luciana Bianchi

italo-brasiliana, dopo 20 anni come docente, scrittrice e gastronoma, nel 2017 ha sposato il progetto di Muyu, sull’isola di San Cristobal, alle Galapagos