Cristian Marasco

Brambilla-Serrani

Brambilla-Serrani

La Grotta Azzurra

viale Giuseppe Verdi, 64 
23807 - Merate (Lecco)
+39039599534

«Questa è la mia casa, il mio asilo, la mia scuola. Perché qui, a La Grotta Azzurra di Merate, ci sono cresciuto. Da piccolo facevo il cameriere, preparavo i caffè, portavo le birre. Ma prendevo pure la cassetta dell’acqua e ci salivo sopra, per arrivare al bancone e far le palline delle pizze. Tutti scommettevano sul mio futuro di pizzaiolo», racconta Cristian Marasco. Classe 1978, natali in quel di Lecco, origini campane e un destino segnato dall’acqua e dalla farina.

Cristian. Caparbio, cocciuto, concentrato sulla materia. «Io non mi considero bravo. Cerco semplicemente di fare del mio meglio. Ogni giorno. Senza mai essere la copia di nessuno. Perché so di poter realizzare cento cose, sempre diverse. Non mi è mai piaciuto essere un numero», dichiara. Mentre i numeri li fa. Nelle tre insegne di famiglia, che portano tutte un nome raggiante come La Grotta Azzurra: a Merate, il locale storico, con oltre trecento coperti, aperto nel 1982 dai genitori Crescenzio e Gigliola; a Bonate di Sopra, nella Bergamasca; e a Garlate, sul lago omonimo.

Lui intanto presidia il forte meratese, supportato dal fratello Mario (in cucina), dalla moglie Patrizia e dalla cognata Simona (in sala). «Ma agli impasti ci sono io. In prima persona. Finché avrò voglia e passione di fare questo mestiere non delegherò mai». Impasti indiretti, leggeri e assolutamente digeribili i suoi. Frutto di una lunghissima esperienza, di una continua ricerca, nonché di una “laurea” all’Università della Pizza di Molino Quaglia, a Vighizzolo d’Este. Sì, uno che ama studiare Cristian. E che ama le sfide. Come quella di protrarre lievitazione e maturazione sino a 96 ore. Complici l’acqua - né troppo dolce né troppo dura - di Merate e il sale marino di Trapani, un Presidio Slow Food. «Pochissimo sale. Perché non dev’essere lui a dare sapore alla pizza».

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Cristina Viggè

Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia