Acqua Panna S.Pellegrino Ceretto The Fork

Guida ai ristoranti d'autore in Italia e nel mondo con i premi alle giovani stelle

Roma di Laura Mantovano

di Laura Mantovano
Uno scatto all'interno del nuovo Mercato Centrale di Roma, a due passi dalla Stazione Termini, un progetto che dà lavoro a 300 persone e ospita grandi firme della gastronomia capitolina: lo chef Oliver Glowig, il panettiere Gabriele Bonci, il macellaio-allevatore Roberto Liberati, il pescivendolo Edoardo Galluzzi, Egidio Michelis... E' tra i posti del cuore di Laura Mantovano, romana doc e direttore editoriale del Gambero Rosso

Uno scatto all'interno del nuovo Mercato Centrale di Roma, a due passi dalla Stazione Termini, un progetto che dà lavoro a 300 persone e ospita grandi firme della gastronomia capitolina: lo chef Oliver Glowig, il panettiere Gabriele Bonci, il macellaio-allevatore Roberto Liberati, il pescivendolo Edoardo GalluzziEgidio Michelis... E' tra i posti del cuore di Laura Mantovano, romana doc e direttore editoriale del Gambero Rosso

«…Domani sera devo portare a cena un po’ di parenti, mi dici un locale con cucina buona, tradizionale, atmosfera informale, insomma un locale da famiglia... Vogliamo andare a mangiare la pizza ci dai un indirizzo sicuro… ma non vogliamo quella alta a noi piace bassa alla romana... A cena con la mia fidanzata… che mi consigli, un posto carino, con una cucina creativa ma non troppo, un bel servizio però non invadente, voglio fare bella figura senza strafare…»

Scene di ordinaria (piacevole) quotidianità. Va così con gli amici più cari, quei 28 anni di Gambero Rosso "pesano", ti considerano quasi l’oracolo, e quindi senti una grande responsabilità, ogni volta ti concentri al massimo perché non puoi sbagliare non li puoi deludere, in fondo ne va della tua credibilità.

Poi arriva il giorno che ti chiedono «mai i tuoi posti del cuore a Roma…» Oddio, e adesso? Lì per lì vuoto… di chi parlo? Poi rifletti e pensi è facile... i posti del cuore sono quelli prima di tutto dove fai la spesa.. Il tuo quartiere direte… beh non è proprio così. Se non voglio come si suol dire «predicar bene e razzolare male» dal mio pur caro Eur debbo uscire. Sotto casa le oasi sono davvero poche, con le dovute eccezioni a dire il vero.

Se ad esempio la voglia è quella di una tagliata doc o di carne in genere c’è Magini in via dell’Aeronautica, una vera sicurezza e poi quelle polpettine fritte calde (di carne, patate o spinaci) che fanno capolino dal banco mentre aspetti il tuo turno, sono una vera delizia.. Una flûte di spumante e sarebbe davvero perfetto (però non dispero, secondo me ci stanno lavorando..). Per tutto il resto, onestamente vado oltre. Se ad esempio il sabato mattina, decido di fare colazione al bar con un grande cappuccino con tanto di decorazione da latte art accompagnato da un cornetto o una mini bombetta con crema, di quelle che poi non ti fanno rimpiangere la decisione per tutta la giornata, arrivo da Bompiani, nell’omonimo largo: il locale di Walter Musco dopo la ristrutturazione è tutto da godere.

Mariolina in via Panisperna, si distingue per i ravioli, le zuppe, le insalate, le polpette. Un pranzo fuori dal comune firmato Marzia Greco (foto www.mariolinaravioli.it)

Mariolina in via Panisperna, si distingue per i ravioli, le zuppe, le insalate, le polpette. Un pranzo fuori dal comune firmato Marzia Greco (foto www.mariolinaravioli.it)

Il sabato mattina è anche, inevitabilmente, il giorno della spesa settimanale, rifornimento di frutta e verdura e affini. Dove vado? Da Pomarius in via Paolucci, a Monteverde, uno strano posto dove vedi poco ma c’è tutto e di tutto il meglio (spezie, conserve, oli, paste e naturalmente le verdure tutte capate e tutte presenti secondo stagione: non provate a chiedere a Andrea e Luigi i peperoni a gennaio e la cicoria ad agosto perché scuoteranno la testa certi di avere di fronte qualcuno che di orti non capisce niente. Compresi nel prezzo i “duetti” fra loro e mamma Bruna che dispensa consigli culinari.

Non molto distante da lì in via di Villa Pamphili, c’è Prelibato cucina in piazza di Stefano Preli: pane e pizza bianca a parte, faccio incetta di torte salate e mini muffin al formaggio. Poi però se debbo davvero dar retta al cuore, parto in direzione Monti, il quartiere dove era nata la mia mamma e prima di tutto faccio tappa proprio nella sua via, via del Boschetto perché al civico 129, Pietro Parisi, il cuoco contadino, di Palma Campania, ha aperto Boccacciello Bistrot, un mini bistrot dove prendere un aperitivo a suon di boccaccielli, ovvero i pratici vasetti monoporzione nei quali ha racchiuso alcuni dei più ghiotti sapori della sua terra (parmigiana di melanzane, gattò di patate, polpette al sugo, ecc) accompagnato da un calice di vino però, e qui sta il bello, i barattolini si possono acquistare: si conservano in frigo per tre mesi e sono un vero jolly.

Pochi passi ed eccoci in via Panisperna dove regna Mariolina alias Marzia Greco che ti regala la gioia di una pausa pranzo davvero fuori dal comune con sapori di casa e prodotti di grande qualità: ravioli (deliziosi quelli con bufala e melanzane spadellate o quelli di baccalà e patate con pomodorini confit e origano), zuppe, insalate, polpette: consumi sul posto o porti via. Sono una grande golosa e quindi prima di lasciare Monti, una sosta alla Bottega del Cioccolato di Maurizio Proietti: un boero doc, un fondente 70% al peperoncino e un marron glacé. Fino a poco tempo lasciando Monti, non avrei davvero pensato di fare una sosta in zona Termini ma ora lì, in via Giolitti, c’è un concentrato di bontà grazie al Mercato Centrale, nato sul modello di quello fiorentino. E allora che faccio mi lascio sfuggire la possibilità di assaggiare in uno solo spazio la pizza rossa che Gabriele Bonci ha realizzato con un impasto creato appositamente per la nuova avventura e la tartare di Roberto Liberati?

L'insegna di Sora Lella all'Isola Tiberina, storico indirizzo di cucina tradizionale capitolina

L'insegna di Sora Lella all'Isola Tiberina, storico indirizzo di cucina tradizionale capitolina

Mi rendo conto di essere arrivata quasi alla fine e di non aver citato ristoranti veri e propri… Beh tornando agli esempi iniziali, se ho voglia di romanità, una cacio e pepe da Roberto e Loretta, deliziosa osteria con atmosfere anni Cinquanta in quel di San Giovanni, una carbonara da Pipero e due gnocchi all’amatriciana della Sora Lella all’Isola Tiberina; se è serata da ricordare, un tavolo all’Imago di Francesco Apreda: vista su piazza di Spagna e i tetti di Roma e nel piatto una cucina che mixa con intelligenza il mondo come nel caso del Risotto cacio pepi e sesami.

Però certo anche una fuga a Fiumicino da Pascucci… i Gamberi rossi su lastra di sale ed erbe bruciate, il Tiramisù di alici, la Pasta e ceci “del marinaio... squilla il cellulare: «scusa, ti disturbo? Un consiglio al volo… a Roma c’è una vera pizzeria per celiaci?» Si ricomincia.

Laura Mantovano
Laura Mantovano

romana, classe 1959, dopo una laurea in Storia moderna, comincia l'attività di giornalista curando l'ufficio stampa di importanti convegni nazionali sulla storia della gastronomia e collaborando a varie testate fra cui Espresso e Nautica (supplemento Cambusa). Nel 1988 entra al Gambero Rosso dove lavora tutt'oggi come direttore editoriale, curando anche personalmente alcune guide (Bar, Pizzerie e Pasticcerie)