La pizza del Natale? È quella con il gran cotechino di Zivieri

Mannaggia, quelli di Berberè non ne sbagliano una. Eravamo in piccolo lutto personale per il tramonto di Fulminacci, geniale pizza stagionale novembrina e quindi tolta dal menu, speriamo ritorni - è stata studiata con l'omonimo cantautore: una "mare e monti", base cacio e pepe, con aggiunta di funghi, alga nori e scorza di limone - ed ecco che i fratelli Aloe propongono la "pizza di Natale", e noi che li stimiamo tantissimo siamo andati ad assaggiarla.

Topping di cavolo nero, grattugiata di rafano, senape di Digione, asiago, fiordilatte e soprattutto cubetti di cotechino di Zivieri, gran macelleria e salumeria di Bologna; noi l'abbiamo gustata scegliendo l'impasto realizzato con idrolisi degli amidi, leggerissimo e privo di lieviti aggiunti. Esito buonissimo, golosissimo, fondente, saporito, un abbraccio per le feste. Anche se in questo periodo la nostra preferita rimane sempre la Zucca e funghi (zucca in crema, fiordilatte campano, taleggio, funghi misti saltati, prezzemolo, olio al rosmarino), che è un vero spettacolo. E spiega perché Berberè ha pochi uguali: format replicabile, impasto - anzi impasti - eccellenti (tra gli unici a "resistere" anche al delivery) e condimenti così equilibrati da essere frutto della sapienza di chi sa bene cosa significhi cucinare. Il prossimo passo? A nostro giudizio, dato che le pizze esprimono nuances gustative così raffinate, servirebbero locali ugualmente eleganti.