17-06-2014
Torniamo a passeggiare sulle verdi colline marchigiane: questa volta per conoscere l'agronoma Oriana Porfini, che con le sue meticolose ricerche crea la materia prima poi utilizzata da aziende come Prometeo e Mancini
(continua dalla prima parte) Se si percorrono in auto le strade marchigiane che vanno da Urbino a Fermo, non si fa fatica a capire la qualità dei prodotti di Prometeo. Le Marche sono un susseguirsi di campi coltivati, tra cui ci sono anche quelli sperimentali di Oriana Porfiri, un’agronoma che ha dedicato la sua vita allo studio dei cereali. Il farro di Prometeo nasce nel campo di Oriana, che immersa tra le sue spighe, guarda lontano. Attorno a lei ci sono piante di cereali di ogni tipo. Il compito dell’agronomo è quello di studiare e salvaguardare la diversità tra le specie per poter ottenere sempre nuovi incroci. Il lavoro di Oriana è complesso: per ottenere una varietà ottimale ci possono volere anche dieci anni. Commenta «è necessario che io mantenga la varietà per poter scegliere il prodotto migliore». Ha un archivio nel quale classifica tutte le varie tipologie di semi che conserva. In realtà, però secondo l’agronoma «il miglior archivio è il campo». All’aria aperta si classificano i semi e si studia anche il loro sviluppo. Sono tutte lì, spighe diverse per colore e taglia, esposte come in un archivio a cielo aperto. Porfiri, a tal proposito, ricorda quanto sia affascinante il mestiere dell’agronomo, proprio perché nel suo lavoro c’è quell’insicurezza che si ha solo quando bisogna fare i conti con la natura. «Io sulle mani ho i calli, come li hanno anche i due Massimo con i quali lavoro». Uno è Massimo di Prometeo e l’altro è Massimo del Pastificio Mancini.
Le mani di Oriana Porfini, orgogliosamente callose
Uno dei tanti formati di pasta Mancini
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1990, varesina, dopo la laurea in Linguaggi dei media ha frequentato il master in giornalismo dell’Università Cattolica. Ama cucinare, mangiare e scrivere di gastronomia