25-03-2014
I cinque Amici Acidi, cinque grandi produttori che intendono promuovere l'aceto di una volta, sepolto dai prodotti senz'anima dell'industria, e la sua versatilità, che va ben oltre il condimento dell'insalatina
Ci sono ancora molte cose da fare per riuscire ad affermare il "nobile aceto", ma il percorso di crescita è già ben impostato grazie agli Amici Acidi. E’ quanto emerso nel convivio che ha riunito giornalisti, chef e amanti del prodotto riuniti per un convegno nella splendida cantina Jermann di Dolegna del Collio, in Friuli, a due passi dalla Slovenia. A discutere dell'argomento, con uno spirito tra il ludico e lo scientifico, sono stati Maria Gullo (ricercatrice universitaria, specializzata sugli Acetobatteri, dell'Università di Modena e Reggio Emilia), Giancarlo Signore (storico e scrittore della cultura gastronomica nella storia), Stefano Caffarri (Cucchiaio d’Argento), Ana Ròs (bravissima chef slovena).
Gli Amici Acidi: in piedi da sinistra Andreas Widmann (Baron Widmann), Josko Sirk (La Subida) e Andrea Paternoster (Mieli Thun); seduti Mario Pojer (Pojer&Sandri) e Andrea Bezzecchi (Acetaia San Giacomo)
Josko Sirk prepara uno squisito salame all'aceto
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Per lungo tempo redattore del Messaggero Veneto, divide la sua passione tra gastronomia e aviazione, soprattutto le Frecce tricolori