14-02-2014
L'evoluzione del ristorante Pashà di Conversano (Bari), 1 stella Michelin, nel servizio di Sonia Gioia (riprese e montaggio di wemakestudio)
Quello che non è chiaro è se il resto del mondo abbia finalmente scoperto la Puglia, o se la Puglia abbia finalmente scoperto se stessa. Eppure non avrebbe dovuto essere così difficile. L’orto è sotto casa, come dimostrano le gigantesche zucche sfoggiate nei giardini eduli degli chef-contadini Pietro Zito e Peppe Zullo. E un qualche sospetto sull’abbondanza di pesce lungo i quasi novecento chilometri di costa, avrebbe potuto affiorare prima, come continua a predicare Pasquale Tuccino Centrone da qualche decennio. Con materie prime così, benedette dal sole generoso del Sud e da costi a misura di crisi come solo a Sud, si sarebbe potuta fare una rivoluzione senza sforzi e in anticipo. Meglio tardi, in ogni caso. A illuminare le tavole pugliesi è arrivata (ultima) anche la Rossa più ambita e temuta, che ha spolverato di stelle il Tacco, accogliendo nel firmamento gourmet il ristorante di Angelo Sabatelli a Monopoli (stella di ritorno, invero, dopo avere circumnavigato il mondo da Occidente a Oriente), l’Umami di Andria dello chef Felice Sgarra e il Pashà di Conversano. Tre cucine, tre storie differenti.
Maria Cicorella e Antonello Magistà, madre e figlio, ristorante Pashà a Conversano (Bari), telefono +39.080.4951079
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa