26-06-2012
Una signora espone le sue orecchiette fatte a mano tra i vicoli di Bari Vecchia. Paste fresche con semola di grano duro e acqua come gli strascinati, i cavatelli e i capunti sono parte del dna di chi popola questi pittoreschi sentieri del capoluogo pugliese, da girare in lungo e in largo
Un tuffo nei luoghi, nei volti e nelle abitudini dei baresi, perché se non siete stati a Bari Vecchia, come viene chiamato il borgo antico, non potrete mai capire i baresi. Vi sembrerà una città moderna, mercantile e lo è, ma le radici di tutto stanno qua, nei suoi vicoli, nelle sue corti, nei suoi sottani. A metà degli anni Sessanta, N-ddèrr’a la lanze (letteralmente "A terra la lancia") era ancora un posto mitico, uno di quei posti di cui i baresi veraci andavano fieri. Nel piccolo porticciolo attaccato al teatro Margherita si mangiava u crude, come si dice a Bari: cozze di Taranto, ostriche di Manfredonia, cozze pelose, canestrelle, cannolicchie, noci, noci reali, vongole, tartufi, ricci e così via, qualsiasi cosa che si muovesse nel mare di non grandi dimensioni comprese le agostinelle (trigliette) alici, seppioline, polpi e polpetti arricciati, granchi, eccetera. In questi anni il posto si è andato lentamente trasformando sino a perdere la vecchia e spontanea connotazione. Anche se si respira un po' aria di nostalgia, resta un buon luogo in cui acquistare frutti mare e pescato giornaliero direttamente dalle barchette. Se volete, compratevi del pane e della birra come ancora qualcuno fa e non vi sarà difficile rivivere i vecchi tempi, facendovi aprire i frutti di mare al momento. Forse un po' scomodo ma sicuramente più autentico ed originale.
Antonio dell'Antico Panificio Fiore, ultimo fornaio di quattro generazioni
Un tris di crudi di pesce, vero patrimonio gastronomico della città
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Oltre sessant'anni, è pubblicista e guidaiolo per vanità. In passato ha contribuito ad alimentare diverse guide. Attualmente scrive per Corriere del Mezzogiorno e Winesurf