Pino Lavarra
Foie gras d’anatra spadellato su una choucroute immaginaria, condito con sale di lardo alsazianodi Jacques Décoret
Capolavori Italiani in cucina Quant'è buona la plastica di Pascucci
Lorenzo Cioli e Stefano Ferraro, titolari di Loste Cafe, apertura imminente in via Guicciardini 5, a Milano
Una bella novità attende Milano. Circostanze permettendo, aprirà entro febbraio prossimo in via Guicciardini 5 (zona viale Piave-Porta Monforte) Loste Cafè, payoff “caffè & vino”, il primo importante progetto di due professionisti italiani 30-something, Stefano Ferraro e Lorenzo Cioli. Piemontese il primo; toscano il secondo, si sono conosciuti al Noma di Copenaghen, 5 anni fa. Per entrambi parlano i curricula: Ferraro, ricordavamo qualche tempo fa, chiuderà a Milano un lungo girovagare globale. Ultima mansione: capo-pasticciere dell’insegna danese di Rene Redzepi, dopo aver lavorato a Londra alle corti di Joël Robuchon, Gordon Ramsay e Alberto Hernandez e poi ancora a Hong Kong (Armani Aqua), Tokyo (Collage del Conrad Hotel) e a Dubai e a Sydney come pasticciere dell’inglese Jason Atherton. Cioli torna in patria da sommelier-wine buyer di Iluka a Copenhagen e dopo aver inanellato importanti esperienze a Londra (Viajante con Nuno Mendes, The Arts Club e The Square), con lo stesso Noma (a Copenhagen e nel pop-up in Australia) e al 108, dove ha spiato il mestiere di Tim Wandelboe, guru norvegese dello specialty coffee.
ANTEPRIMA. Il cinnamon roll di Ferraro
Nel paniere di Loste
Stefano Ferraro, torinese, 34 anni
Lorenzo Cioli, pistoiese di Borgo a Buggiano, 37 anni
Andrea Ribaldone
Un tavolo dell'Immorale a Milano con il libro che ha ispirato l'insegna, le Ricette immorali di Manuel Vázquez Montalbán
classe 1973, laurea in Filosofia, giornalista freelance, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di gastronomia presso istituti e università. twitter @gabrielezanatt instagram @gabrielezanatt
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose