18-10-2020

Bianca sul Lago, il ritorno di Emanuele Petrosino

Lo chef di Latina cura la cucina del relais sul lago di Annone, nel Lecchese. E conquista con piatti cromaticamente perfetti

Emanuele Petrosino, 34 anni, chef del ristorante

Emanuele Petrosino, 34 anni, chef del ristorante Bianca sul Lago a Oggiono (Lecco)

Ogni tanto succede ancora. Ogni tanto si ha la fortuna di capitare in un posto sconosciuto, vicino a Milano, aperto da poco, e di grande bellezza. Si chiama Bianca ed è una struttura composta da un relais 5 stelle con 10 camere, un bistrot e un ristorante gourmet, a Oggiono (Lecco), sulle rive del lago di Annone. La bellezza, il design e il lusso raffinato sono senz'altro la cifra caratterizzante di questa moderna struttura, oltre a una vista mozzafiato sul lago. E poi c’è il ristorante Bianca sul Lago.

Emanuele Petrosino, il cuoco, è stato insignito nel 2019 dalla guida Michelin del premio "Giovane chef dell'anno". Trentaquattrenne, originario della provincia di Latina, vanta un curriculum di tutto rispetto grazie alle esperienze maturate nelle cucine del Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba (Cuneo), con Christopher Coutanceau a La Rochelle e alla Maison Pic di Valence, in Francia; Taverna Estia, Danì Maison e I Portici di Bologna, dove ha svolto il suo primo incarico di executive chef, con riconferma della stella Michelin.

«La mia cucina – spiega Petrosino – è oggi legata ai ricordi. La memoria del gusto mi spinge alla ricerca continua della tradizione, coniugata con la mia origine campana». Al di là delle promesse e delle enunciazioni, un trait d'union con il luogo si incontra anche nella parola "bellezza": i piatti di Petrosino sono infatti bellissimi, cromaticamente perfetti, ricchi di colori e sfumature, come il tramonto che abbiamo davanti, sul lago.

La vista sul lago di Annone

La vista sul lago di Annone

Plin di crostacei e spinaci in brodetto mediterraneo

Plin di crostacei e spinaci in brodetto mediterraneo

Scampo di Sicilia e faraona con cavolfiore e mela verde

Scampo di Sicilia e faraona con cavolfiore e mela verde

Fatti più in là: marchigiana in tartare e carpaccio e la sua misticanza particolare

Fatti più in là: marchigiana in tartare e carpaccio e la sua misticanza particolare

È un lungo percorso quello che ci vede protagonisti a questa tavola, un percorso che passa da mare a terra con grande, sapida facilità, come certo un campano sa fare. E troviamo anche nel piatto accostamenti inediti in Italia (forse più comuni in terra francese) di crostacei e animali da cortile. È  questa grande varietà, questo continuo cambiamento, questa mescolanza di stili di ispirazione a grandissimi chef , i suoi maestri, che rende Petrosino duttile, flessibile nella sua proposta, ma ferreo nel rispetto delle regole del territorio e della trasformazione della materia prima. Il tutto, dicevamo, condito da grande bellezza.

Abbiamo assaggiato:
Aperitivo di benvenuto;
Vege–table;
Tra mare e lago: Insalata di mare versione 2020;
Fatti più in là: La Marchigiana in tartare e carpaccio e la sua misticanza cruda e cotta;
Tagliolino intenso;
Spaghettone Gerardo Di Nola ai pomodori, tra il nostro orto e il Vesuvio;
Plin di crostacei e di spinaci in brodetto mediterraneo;
Scampo di Sicilia e faraona con cavolfiore e mela verde;
Pre–dessert;
L'agrume.

Silenziose bontà, calorosa accoglienza.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Fulvio Marcello Zendrini

Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico

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