17-09-2020
Andrea Costantini
Lo chef del ristorante gourmet del Regina Adelaide interpreta meravigliosamente gli ingredienti del territorio, con una cucina che spicca per esecuzione tecnica, gioco, contemporaneità. Osservando la realtà da punti di vista diversi il mondo assume altre forme. Una piccola, grande verità, che funziona anche in cucina. Lo sguardo di uno chef coraggioso e preparato può dare origine a una cucina innovativa, anche partendo da prodotti tradizionali, valorizzandoli con originalità e tecnica, senza dimenticare un pizzico d’ ironia.
Questo è il caso di Andrea Costantini, chef del ristorante Regio Patio, dell’Hotel Regina Adelaide, nato una decina di anni fa per soddisfare il desiderio della famiglia Tedeschi di offrire al proprio hotel una proposta gastronomica di alto livello, a 360 gradi - totalmente artigianale - che inizia dalla colazione, grazie alla pasticceria dell’hotel I Dolci della Regina esi conclude con l’elegante proposta del Regio Patio, passando per le golosità del pool bar e del Ristorante Adelaide, garanzia di qualità e stagionalità per gli ospiti dell’hotel che scelgono la mezza pensione.
Andrea, 10 anni al fianco di Bruno Barbieri, due anni con Othmar Schlegel, ha saputo inventarsi una cucina che profuma di libertà. Dove è il prodotto il punto di partenza e non la tradizione. La ricerca, il lavoro dello chef a fare a differenza e creare il risultato finale, con originalità e maestria.
Spaghetto alla conserva estiva
Di certo molto han contribuito le esperienze formative «Ho sempre avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno dato molto sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista umano. Così mi sono formato professionalmente. L’esperienza con Bruno è stata senz’altro la più forte a livello gastronomico, uno scambio molto interessante perché abbiamo fatto tante cose insieme. Poi sono i due anni in Svizzera italiana che sono stati una tappa fondamentale per la mia vita professionale e personale. Li ho imparato molto a livello gestionale, formativo, organizzativo».
Sarda e cipollotto alla brace, misticanza d'erbe e aceto di lampone
Elementi che trasformano e contaminano i suoi piatti.
Ravioli di latte, coregone affumicato ed ibisco
Ma l’universo gastronomico nipponico ha determinato anche la costruzione della griglia teppanyaki, di cui ora Andrea non riesce a fare a meno: «E' molto funzionale, si usa poco carbone, rende molto, la sfruttiamo tantissimo. Con la griglia sono nati dei piatti come la Sarda e cipollotto alla brace, misticanza d'erbe e aceto di lampone dove proprio quel tipo d cottura regala qualcosa in più a livello gustativo».
L’ostrica di lago
Laura Braggion
Queste connessioni virtuose sono di casa al Regina Adelaide, che punta proprio sullo scambio e sull’intercambiabilità come occasione di crescita professionale e di miglioramento continuo (il bravissimo Pastry Chef Giancarlo Moranduzzo viene anche lui da un’esperienza in cucina).
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
figlia dei mitici anni '80, una passione per la scrittura nata in ufficio stampa e una per l'enogastronomia che c'è sempre stata. Esploratrice instancabile di ristoranti, piatti, abbinamenti e sapori, scrive di cibo come giornalista free-lance per il suo sito multiautore ilpelonelluovo.it e per alcune testate online, tra le quali iodonna.it