09-09-2020

È Marianna Vitale la Migliore chef donna 2020 per la Guida Michelin Italia

La cuoca dei ristorante Sud di Quarto (e della rosticceria Angelina) raccoglie il testimone di Caruso, Meroi e Ceraudo

Marianna Vitale, chef e patron del ristorante Sud

Marianna Vitale, chef e patron del ristorante Sud di Quarto, detentrice del premio Michelin Chef Donna 2020 by Veuve Clicquot (foto di Andrea Moretti)

È Marianna Vitale del ristorante Sud di Quarto (Napoli) la Migliore Chef Donna 2020 per la Guida Michelin Italia. Lo ha decretato poco fa la prima diretta digitale organizzata dalla Rossa, con il contributo di Veuve Clicquot Italia, partner della speciale rassegna che prese il via per la prima volta tre anni fa, con il premio alla calabrese Caterina Ceraudo (2017), cui poi succedettero la friulana Fabrizia Meroi (2018) e la siciliana Martina Caruso (2019).

«Marianna», la motivazione ufficiale del premio, recitata da Marco Do, direttore della comunicazione di Michelin Italia «è stata selezionata per la tenacia con cui ha costruito un progetto di ristorazione di qualità al di fuori dei sentieri turistici consueti della sua regione. Con spirito di avventura e rigore ha creato un locale che rispecchia la sua personalità. Gusti classici e innovativi fanno del suo ristorante una delle realtà più interessanti del panorama partenopeo e italiano».

«E’ un premio», ha commentato felice a caldo Vitale, «che voglio condividere con le 16 persone che lavorano con me tra Sud e Angelina (la rosticceria take away di Bacoli, ndr). È il premio più importante che una cuoca possa ricevere in questo momento in Italia».

Marianna appena dopo la premiazione online. Il titolo si aggiunge a quello di Miglior Chef Donna assegnato dalla Guida di Identità Golose nel 2015

Marianna appena dopo la premiazione online. Il titolo si aggiunge a quello di Miglior Chef Donna assegnato dalla Guida di Identità Golose nel 2015

Team Sud

Team Sud

Le vincitrici delle 3 edizioni precedenti: Fabrizia Meroi (Laite, Sappada, Udine), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli) e Martina Caruso (Signum, Salina)

Le vincitrici delle 3 edizioni precedenti: Fabrizia Meroi (Laite, Sappada, Udine), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli) e Martina Caruso (Signum, Salina)

«I valori che hanno ispirato quest’edizione, così diversa dal solito», spiegava Carlo Boschi, responsabile di Veuve Clicquot Italia, «sono l’audacia, la determinazione, la speranza e la ricerca spasmodica dell’eccellenza, gli stessi che mossero la nostra Madame Clicquot due secoli fa».

«La prima sfida per noi come azienda è stata quella di mantenere aperti gli stabilimenti di Cuneo e Alessandria», aggengeva Do, «Era essenziale che il traffico su ruota potesse continuare a fornire assistenza essenziale nei giorni del lockdown».

«Serve ancora un premio di miglior chef donna nel 2020?», aggiungeva Margo Schachter, giornalista e moderatrice del premio, «Sì, serve eccome, perché non abbiamo tanto bisogno di un dibattito sul gusto femminile, non abbiamo bisogno della medaglia di uno sport parallelo. Il premio serve innanzitutto a Marianna e a tutte quelle cuoche che stanno lavorando in silenzio in tutti i ristoranti italiani e che magari pensano che la loro carriera sia finita lì. Serve a dare loro la dimostrazione che ce la si può fare».


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