25-08-2020

Quando un pranzo al Bikini diventa un incontro con tre grandi personaggi

Vico Equense, esterno giorno. Giorgio Scarselli, Antonino Cannavacciuolo e Franco Pepe si ritrovano, come d'abitudine, per rilassarsi e cucinare insieme

Giorgio Scarselli, Antonino Cannavacciuolo e Franc

Giorgio Scarselli, Antonino Cannavacciuolo e Franco Pepe insieme al Bikini

17 Agosto. Prenotazione a Il Bikini per pranzo vista mare. E dire così è un’approssimazione per difetto. Siamo a Vico Equense e qui il Tirreno è smeraldo colato, iniettato di blu. Al posto di un orizzonte vuoto, lo sguardo si arrampica sulla bocca del Vesuvio, sulla linea frastagliata del Golfo di Napoli.

A pranzo il Bikini è una locanda di mare che offre i piatti imperdibili di un’estate campana, tutto quello che desideri mangiare a ridosso del blu: un piatto di spaghetti alla Nerano, un fritto di pesce o una scodella succosa di pomodori Sorrento e San Marzano. In un giorno qualsiasi, sempre al Bikini, può capitare che ci sia qualche grado in più perché torna ad accendersi, inaspettatamente, il forno a legna della famiglia Scarselli: «Questo non è un forno qualunque: è un forno fantastico! - racconta Giorgio, patron e custode di una sapida e fine italianità - perché a fare da isolante, sono stati usati i fondi delle bottiglie di champagne bevute su questa stessa terrazza tante e tante estati fa».

Il mitico forno del Bikini con due ospiti d'eccellenza

Il mitico forno del Bikini con due ospiti d'eccellenza

Quel forno, la pizza e una brama genuina di convivialità hanno fatto sì che il noto lido (e ristorante) di Vico sia diventato negli ultimi anni il luogo di rendez-vous per tre grandi maestri della tavola italiana. Conterranei, amici e stimatori della spontaneità: Franco Pepe, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Scarselli, naturalmente. Naturalmente insieme.

Non è un evento, ma la celebrazione delle fatiche di un anno, lo scioglimento dell’attesa, il gusto dell’allegrezza che si mischia alla salsedine dei bagni a mare. E chi l’ospitalità la porta nel sangue, farà sempre le cose per bene.

Le melanzane...

Le melanzane...

...e i pomodori

...e i pomodori

Prima ancora che tutto abbia inizio, i calici si colmano, gli animi si rilassano e va comporsi, a tavola, un tripudio su tela: mozzarelle stillanti di latte, fresche, fichi appena raccolti, melanzane legate intimamente da olio e pomodoro. L’incipit è un ambo di pizza fritta: la prima, un inedito omaggio al re della della costiera di Giorgio e Antonino, quindi il pomodoro Sorrento con acciuga e scorzetta di limone; la seconda Acciùgrana, avvolgente e profumata novità di Pepe in Grani, oramai giù un gran classico.

Acciùgrana

Acciùgrana

Ma il fritto è solo una chiave d’accesso a quell’assortimento di ricordi, tradizioni, fotogrammi di vita e famiglia raccolti nello spazio essenziale di una fetta di pizza. Perché ogni ingrediente è l’espressione di un punto fermo sulla linea del tempo: il piennolo, la scarola riccia, l’agrodolce di un peperone che imbeve l’impasto, diventano così il canale prediletto per raggiungere le zone spente della memoria.

«35 anni fa mio padre aveva scelto di tenere due pizze in carta. Oggi qualcuno le avrebbe classificate pizze gourmet. Ma lui, in realtà, utilizzava solo ciò che amava di più, tutto quello che gli recava piacere, semplici combinazioni di quanto aveva attorno a sé: provola e ruchetta di scoglio e, il grand final del pranzo, cipolla di Tropea e lardo di Colonnata, in onore del maestro salumiere Guadagni».

La rarità di un momento la si lega alla capacità di alcuni individui di essere atmosfera. Giorgio da un capo del tavolo osserva, dialoga, ascolta – raggiunge quel bagnante smarrito, e dopo qualche boccata di sigaro con gli occhi persi nel mare, tira fuori una storia e la offre come il più dolce dei petit four. Intanto, Antonino invita Franco a sedersi un po’ con lui. Le pizze ormai son fatte e un bicchierino di cielo e Vesuvio ci stanno proprio bene su quel boccone di vita piena. Giorgio li guarda da lontano, li abbraccia con lo sguardo: si troveranno ancora. Stessa spiaggia, stesso mare.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre.  Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.

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