05-06-2020

È dura, sarà dura, ma l'importante è rimanere sempre sé stessi. Io lo farò, col mio progetto romano

Le considerazioni di Davide Puleio: il lockdown l'ha colto mentre si sta preparando a dare vita a una nuova avventura...

Davide Puleio sta per partire col suo nuovo indiri

Davide Puleio sta per partire col suo nuovo indirizzo nella capitale, dopo aver brillato a Milano

Nessuno di noi si aspettava un evento di tale grandezza, c’è chi l’ha paragonato a una guerra, chi ha tirato in ballo un complotto tra Stati... Io non ci credo, ma so di certo che noi italiani, come popolo, abbiamo dimostrato responsabilità, altruismo e rispetto. Di questo vado fiero.

Il lockdown ha messo a dura prova spirito, mente e corpo. Ma quello che credo di aver imparato è che durante la vita si possono trarre insegnamenti anche nel corso dei momenti più difficili, come è stato quello quello recente e com'è tutto sommato anche ora. Per quanto mi riguarda, ne ho approfittato per leggere e studiare, ho cucinato e ho provato nuovi piatti, ma senza frenesie, perché ho preferito piuttosto dedicare del tempo alla mia famiglia, riflettendo sul futuro e sulla ripartenza.

Hanno detto che la pandemia ci cambierà. Non ne sono convinto. Non cambieranno le persone, ma si modificherà l’approccio al quotidiano e di questo fattore dovremo tenere conto noi che lavoriamo nel mondo della ristorazione. Chi vorrà rimanere in piedi, chi vorrà preservare la propria attività, dovrà necessariamente compiere uno sforzo di adattamento alla nuova situazione. Il tema portante sarà quello economico, dovremo insomma fare i conti coi bilanci. Eppure dovremo essere capaci anche di non dimenticare gli aspetti etici della nostra professione; sarà altrettanto importante non perdere di vista il proprio obbiettivo, la filosofia e il credo.

Puleio premiato come "Miglior giovane chef" dalla Guida Michelin 2020

Puleio premiato come "Miglior giovane chef" dalla Guida Michelin 2020

Ci vorrà del tempo, ma la normalità prima o poi tornerà, a pieno ritmo, fa parte dell’evoluzione della specie. Dovremo farci trovare pronti.

Io continuerò a cucinare come ho sempre fatto, anzi persino con più impegno. Ho un enorme necessità di ritornare ai fornelli, francamente non saprei vedermi altrove, perché amo quello che faccio.

Il mio approccio alla cucina è estremamente diretto e comprensibile, metto sempre in primo piano il gusto e il benessere del cliente. Non cambierò questa impostazione. Punterò molto alla fidelizzazione, perché è bello avere persone che tornino più di una volta a settimana, appaga tutti gli sforzi e la fatica che ci mettiamo per poter sempre dare il massimo. Servirà molta sensibilità, la giusta atmosfera, un servizio snello e attento e una grande cucina per chiudere il cerchio dell’esperienza. Sono le cose che, secondo me, le persone cercheranno nei prossimi mesi.

Proverò a trasporre queste idee e questi principi in un nuovo, stimolante e ambizioso progetto che sto portando avanti, e che la pandemia non ha certo fermato. Sono felicissimo di tornare nella mia città, Roma. Speriamo di poter tagliare il nastro entro il nuovo anno. Per ora non dico altro, se non che certamente ripartirò da lì. Con passione e determinazione.   


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Davide Puleio

romano, classe 1989, ha fatto il suo esordio in cucina a Il Convivio Troiani di Roma, poi è andato a Copenhagen al Noma, a Londra da Agnar Sverrisson, a Milano con Luigi Taglienti al Trussardi. È stato sous chef di Luciano Monosilio al Pipero di Roma. Nel 2020 ha conquistato il premio "Miglior giovane chef" e la prima stella Michelin a L'Alchimia di Milano, che poi ha lasciato per avviare un nuovo progetto

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