02-06-2020

Lontano dagli occhi le storie continuano a esistere: i senza-dimora e il Covid-19

L'impegno di Rob De Matt e Croce Rossa nelle parole di Valentina Tamborra, autrice del progetto con Angelo Anzalone

Altri scatti tratti da 

Altri scatti tratti da "Quei bravi ragazzi, l’Italia che aiuta", l'iniziativa di cui abbiamo parlato questa mattina. Protagonisti, i fotografi Valentina Tamborra e Angelo Anzalone

Milano, tra Corso Europa e il Duomo trovano riparo fra portici e androni, centinaia di senzatetto. Di notte, quando tutto tace e la città si svuota, sorgono piccoli ricoveri come tende, cartoni e vecchie coperte. Fungono da casa per chi una casa non ce l’ha. È uno scenario che certo abbiamo visto centinaia di volte abituandoci, in qualche modo, a una coesistenza che non dovrebbe essere. Ma cosa è accaduto durante il periodo del Covid-19, in cui tutti dovevamo rimanere chiusi nei nostri appartamenti? Perché anche lontano dagli occhi le storie continuano a esistere.

Molte delle strutture che normalmente distribuiscono cibo ai più bisognosi sono state costrette a chiudere i battenti causa epidemia. E così, in una città ormai svuotata, i soli a incrociare mani e sguardi, a curare i bisogni di chi è rimasto per strada in attesa che l’incubo finisse, sono stati i ragazzi di Croce Rossa Italiana e pochi altri enti.

Per Quei bravi ragazzi, l’Italia che aiuta* ho seguito per una notte i volontari mentre prestavano supporto ai senzadimora. Ma chi c’è dietro ai pasti caldi che ogni notte questi giovani ragazzi hanno consegnato? Una realtà tutta milanese, Rob De Matt. Un ristorante, un luogo di incontro e scambio sito in un’area periferica di Milano. Fra Dergano e Bovisa, in un delizioso giardino che è anche orto e posto di ritrovo per famiglie, bimbi, universitari e anziani, la solidarietà non ha tardato a farsi avanti.

Nonostante il periodo difficile per tutti i ristoratori, Edoardo (chef e presidente di questa bella realtà) e la sua squadra non si sono risparmiati. Circa 150 pasti caldi preparati ogni giorno anche grazie all’aiuto dei clienti del locale che non si sono tirati indietro e hanno dato il via a una spesa solidale. Ma Rob De Matt anche prima dell’emergenza Covid_19 si è fatto promotore di buone abitudini. In questo luogo ai margini di Milano infatti, è possibile aiutare chiedendo direttamente ai gestori cosa acquistare per le fasce più deboli della popolazione. Si va dai pannolini agli omogeneizzati, dai cibi in scatola ai prodotti freschi.

Realtà come queste sono la dimostrazione che il divertimento, la bellezza, lo svago e lo star bene possono e devono rappresentare inclusione e solidarietà. Rob de Matt è uno dei primi posti in cui passare per fare un aperitivo o una cena dopo tutto questo periodo terribile: è il miglior modo di dire grazie. Li trovate sul sito robdematt.org.

Questa e le due foto che seguono sono state scattate a Catania da Angelo Anzalone

Questa e le due foto che seguono sono state scattate a Catania da Angelo Anzalone

* Quei bravi ragazzi, l’Italia che aiuta - l’abbiamo raccontato stamattina su Identità Golose - è il nome dell’iniziativa promossa dai fotografi Valentina Tamborra e Angelo Anzalone per raccontare l’esperienza e la dedizione dei giovani volontari italiani di Croce Rossa Italiana nella loro quotidianità a supporto dei cittadini, in particolare dei più fragili, durante l’emergenza Covid19, da Nord a Sud fra Sicilia e Lombardia. La situazione dei senza dimora, a Catania, non è molto diversa. Solo i numeri sono minori, si parla di circa 80 persone in strada ma anche per loro, durante il lockdown, è stato difficile trovare aiuto. le strutture di accoglienza,  mense, ambulatori di assistenza hanno dovuto barricarsi per evitare il contagio. Anche in Sicilia quindi, Croce Rossa si è posta da tramite tra le varie associazioni per provvedere al fabbisogno di beni di prima necessità: pasti caldi, acqua, indumenti e kit di pulizia.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Valentina Tamborra

classe 1983, friulana di origine e milanese d'adozione. Si occupa principalmente di reportage e ritrattistica e nel suo lavoro ama mescolare la narrazione all'immagine. L'ultimo progetto, per la Onlus "L'Albero della Vita", l'ha vista sui luoghi del terremoto che ha colpito le Marche il 24 agosto 2016. A un anno da quegli eventi, Valentina si è recata sul posto per raccogliere volti e testimonianze. www.valentinatamborra.com

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