05-05-2020
Lorenzo Careggio (EraGoffi), Matteo Baronetto (Farmacia del Cambio) e Stefano Sforza (Opera), autori di 3 modelli di delivery a Torino città
Il delivery sta cambiando e cambierà ancora tanto, diverse sono le esperienze che si vogliono trasmettere e differenti i clienti che telefonano e vogliono provare. Così cresce l’offerta e la speranza che nuovi canali di vendita estendano una magra stagione della ristorazione italiana. Ricevere a casa fino a qualche tempo fa era relegato a tre tipologie di cibo: la pizza, il sushi e gli hamburger. I dati poco prima della chiusura evidenziavano tutta la timidezza degli italiani verso un nuovo modo di consumare cibo. L’astinenza forzata da ristorazione ci ha spinto a cambiare idea, per cui sono spuntate diversissime offerte, che i clienti d’avanguardia devono andare a sperimentare: nuove soluzioni e nuovi modi per ritornare a entrare nelle cucine dei ristoranti e assaporare la mano degli chef, che da qualche tempo erano rimasti inattive. Ecco perché l’apertura al delivery di tanti ristoranti di qualità e di tanti posti del cuore è una buona notizia. Che poi anche Torino e il Piemonte lo facciano, con meno ardimento e un po’ più in ritardo della Lombardia, è sicuramente positivo per la ristorazione locale e per gli appassionati di cibo. Di certo c’è che il fine dining non si accontenta solamente della consegna a domicilio di un piatto. Diversi i problemi da risolvere e diverse le soluzioni approntate, ma questo è il bello dello scartare il cibo a casa e di non sapere mai davvero quello che ti ritrovi dentro. Per fare qualche esperimento a Torino la scelta è andata verso Il ristorante Opera dello chef Stefano Sforza, con la sua passione per le sperimentazioni in un locale di grande ambizione che ha appena compiuto un anno. EraGoffi, storica insegna sul lungo Po, rivisitata dal 2019 dallo chef Lorenzo Careggio che il suo sistema di delivery Eraway consente di fare un bel viaggio nella scoperta dei nuovi gusti piemontesi. Infine la Farmacia del Cambio, lo spin off più casual del ristorante storico di Piazza Carignano, che sotto la guida dello chef Matteo Baronetto ha riscoperto, oltre alla stella, nuova vita e un nuovo entusiasmo creativo. Quindi partiamo. Le modalità di prenotazione rimangono ancorate ai vecchi ricordi: con una telefonata, una mail o un’app si risolve in pochi secondi l’ordine. Opera fa optare il cliente verso tre menu da 3, 4 o 5 portate studiate ad hoc da Sforza per 35, 45 e 55 euro, EraGoffi ha invece due menu che cambiano settimanalmente, uno onnivoro e l’altro vegetariano per 35 euro per 3 piatti. La Farmacia del Cambio opta per il menu alla carta: dall’antipasto al dolce, se si scelgono 4 piatti, si spende all’incirca 45 euro. Di qui comincia l’attesa che si conclude immancabilmente con lo squillo del citofono. La consegna, a garanzia di qualità, avviene con guanti e mascherine che accompagnano il nostro piatto e non è poco di questi tempi. Avuto il pacchetto, passiamo al contenuto.
Eragoffi invece ha scelto di imbustare tutto l’ordine in un sacchetto di carta bianca e poi gli ingredienti in contenitori trasparenti, etichettati con la descrizione del contenuto e con il numero che bisogna rispettare per ricomporre la ricetta. Più semplice la scelta della Farmacia del Cambio che posiziona i “piatti” in una busta bianca e ogni preparazione in tre vaschette. Si perché di ricomposizione si parla: è questo il gioco che lo chef lascia al cliente per preservare la fragranza degli ingredienti e la sua preparazione finale. Il cliente deve quindi misurarsi con questi semilavorati, sapendo che la sua mano dovrà essere sapiente come quella dello chef, che li ha ideati. Di certo una bella novità. ESECUZIONE. Per aiutarci nella preparazione, le soluzioni proposte dai nostri ristoranti test sono diverse: EraGoffi propone una ricetta molto sintetica scritta sulle etichette delle buste, ma soprattutto un video dello chef che assembla il nostro piatto; un tutorial che rende tutto davvero semplice e lascia pochi dubbi al cuoco di casa più o meno improvvisato (diretta Instagram ogni sera alle ore 20 su o video ricetta ricevuta via Whatsapp, una vera comodità avere lo chef a casa). Opera ha scelto di descrivere i passaggi in ricette scritte e dettagliate nei packed lunch e lasciare allo chef/cliente il compito di metterci un po’ di rischio e un po’ di fantasia.
Il Cambio ha scelto la via della semplicità e per evitare ogni rischio ai commensali, i piatti sono già composti nelle vaschette, un bigliettino molto sintetico accompagna l’impiattamento e la preparazione finale.
Il "Tonno" (gallina) di Saluzzo di EraGoffi
Gli agnolotti della Farmacia del Cambio
Il Cremoso alla mela di Opera
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante
La squadra del Dash, largo Saluzzo 34c, Torino
Il marchigiano Gabriele Eusebi, 34 anni, chef del San Tommaso 10: è stato tra i protagonisti della serata finale dei The Fork Awards a Milano il 29 ottobre
Banchi di assaggio al Bunker di Torino, sede di Augusta (foto Giulia Fasano)
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.