21-11-2019
Giovanni D'Alitta di Lavell (Potenza), chef della Stube Hermitage di Madonna di Campiglio (Trento), una stella Michelin (foto stubehermitage.it)
Sulle Dolomiti del Brenta c'è un giovane chef stellato Giovanni D'Alitta che racconta nei piatti, con creatività e innovazione, le sue montagne e le differenti culture gastronomiche che ha frequentato e con cui si è formato. Lucano di Lavello, il ragazzo è cresciuto alla corte di Aimo e Nadia a Milano, è passato per il Canto della Certosa di Maggiano di Lopriore, fino alla fondamentale esperienza della Siriola con Claudio Melis, che ha seguito anche nelle isole caraibiche e nell’esperienza a Dubai. Chiamato all’Hermitage, nel giro di 3 anni dal suo arrivo, vi ha riportato la stella Michelin, confermata nel 2020.
La montagna è l'elemento dominante, non solo per lo scenario fantastico in cui si colloca la Stube ma perché il suo respiro, le sue verticalità e il suo fascino riescono a trovare su questa tavola il valore delle stagioni, il grande sentimento della migliore tradizione gastronomica nostrana, e una cucina dall'eleganza minimale, dai sapori ben equilibrati, in un azzeccato gioco di consistenze e ritmo. Un delicatissimo e intrigante viaggio tra i panorami e i profumi del bosco trentino e le eccellenti materie prime, sapientemente selezionate, da nord a sud del Bel Paese.
Amuse bouche: trota alla barbabietola, yogurt e mela verde, broccolo di Torbole alici e cipolla, peperone crusco ricotta affumicata e pesca, raviolo di mirtilli, cervo affumicato e lampone
Il baccalà che incontra la montagna
Speck, crosta di canederli e rösti di patata e saraceno
I Tortellini a "modo nostro" ripieni di Mortandela della Val di Non e Trentingrana, consommè di cappone al profumo di Mela Fuji è un percorso tra sapidità e consistenza e un finale fresco. La Trota Marmorata, leggermente affumicata e arricchita da salsa al Trento Doc e levistico è il piatto che ha bussato al nostro cuore con maggior sentimento per la carnosità, la grassezza e la perfetta cottura.
Validissima la proposta dei vini con la possibilità di bere al calice anche le etichette più costose che la cantina custodisce, così ci si può divertire e sperimentare più abbinamenti. Leggerezza, freschezza, solidità sono i tratti distintivi della cucina di quest'antica ed elegante Stube dal romantico fascino, ormai centenario, che la famiglia Maffei custodisce con cura e rigore in un angolo di Paradiso.
Racos di farina di ceci con salmone hucho-hucho marinato con polvere di Salmerino, salsa al trento Doc ed erbe di montagna
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Nato "a Sud di ogni Sud" (cioè a Potenza), romantico assaggiatore e narratore di vini e storie di cibo. “Camminare la terra” alla ricerca di storie e di prodotti è la sua passione, che poi vorrebbe essere anche una professione. «Sin da bambino un sacco di parole girovagano indisciplinate nella mia mente, e fin quando la pigrizia non mi ha sopraffatto le ho messe assieme in un blog che si chiama: Vino e Utopie, la fantasia al bicchiere»