02-08-2019

Antica Cantina Forentum, Lucania popolare

Savino di Noia è tornato a casa a Lavello, Potenza, per siglare una felice cucina di prodotto. E anche una pizza dignitosa

Savino di Noia, cuoco dell'dell’Antica Canti

Savino di Noia, cuoco dell'dell’Antica Cantina Forentum di Lavello (Potenza), regge una pizza con pomodoro San Marzano Dop, pomodorino giallo e bufala

A Lavello

Dominata dai Greci-Bizantini, quindi dai Normanni, il paese identificato come l’antica Forentum (da cui prende il nome questa insegna), è stata un’importante città Dauno–Romana e continua a essere luogo di importanza strategica per il suo asse di congiunzione tra il nord della Puglia e quello della Basilicata che si apre verso l’areale del Vulture.

Nel cuore del centro storico di Lavello, gli appassionati gourmet che arrivano in Basilicata da questa porta, in un bel borgo che ospita l’antico palazzo che fu dell’imperatore Corrado IV di Svevia, secondogenito dello Stupor Mundi Federico II di Svevia, potranno apprezzare la cucina dell’Antica Cantina Forentum che negli ultimi tempi è divenuta un punto di riferimento per il ristoro di qualità in questo territorio soprattutto grazie all’abnegazione e alla determinazione di Savino di Noia, che dopo gli studi all’Alma e aver prestato opera in alcune delle migliori cucine italiane, torna per unire la sua passione all’esperienza di mamma Maria Lucia. Il risultato è una cucina solida e di espressione perlopiù legata alla tradizione popolare, semplice quanto gustosa.

Savino di Noia

Savino di Noia

La signora Maria Lucia

La signora Maria Lucia

Il suggestivo ristorante è ricavato in antiche cantine che datano 1500; la pietra e un palmento naturale in cui scorre acqua sorgiva fanno da proscenio alla grotta cosiddetta del Munacidd, per via della leggenda che narra di un folletto che abitava questi spazi, e sono gli elementi dominanti che bene si sposano al recente recupero architettonico. Il lavoro di Aura Basso che si prende cura degli ospiti in sala rende tutto davvero molto confortevole.

Il menu si fa apprezzare per la qualità degli ingredienti, diversi sono presidi Slow Food, e per la selezione delle materie prime soprattutto di Basilicata e della vicina Puglia; buonissime le paste fatte in casa.

Suggeriamo di provare l’Uovo tra i sapori lucani (uovo in camicia, mollica di pane, asparagi e tartufo); tra i primi sicuramente i Cauzngidde di ricotta dolce (ravioli al ragù di braciola) e la Parmigiana cotta nel forno a legna. Per i secondi gli appassionati di carne gli Straccetti di maiale cotti sempre a legna con caciocavallo sono una leccornia, mentre il Baccalà alla trainiera (pomodorini, olive infornate di ferrandina, peperone crusco) è un piatto che celebra la storica tradizione lucana nella preparazione di questa pietanza. La carta dei vini è apprezzabile e coerente con la proposta gastronomica, parla soprattutto lucano naturalmente con particolari accenti del Vulture e il suo Aglianico. 

Cucina

Cucina

Impasto per la pizza

Impasto per la pizza

Antica Cantina Forentum è anche un’ottima pizzeria di scuola napoletana, diverse le farciture e le proposte in grado di soddisfare i gusti più esigenti, benché la margherita si confermi la pizza del cuore. Il menu, escluso i vini, costa circa 35 euro. Se l’atmosfera rilassata e conviviale vi tiene seduti a tavola fino a tardi, non fatevene cruccio, potrete fermarvi e riposare in una delle belle e comode camere del piccolo albergo diffuso ricavato da vecchi appartamenti riqualificati con cura nel borgo medievale di Lavello di fronte al ristorante. Prosit e Serenità.

Antica Cantina Forentum
piazza Plebiscito, 16
Lavello (Potenza)
+39097285147


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Rocco Catalano

Nato "a Sud di ogni Sud" (cioè a Potenza), romantico assaggiatore e narratore di vini e storie di cibo. “Camminare la terra” alla ricerca di storie e di prodotti è la sua passione, che poi vorrebbe essere anche una professione. «Sin da bambino un sacco di parole girovagano indisciplinate nella mia mente, e fin quando la pigrizia non mi ha sopraffatto le ho messe assieme in un blog che si chiama: Vino e Utopie, la fantasia al bicchiere»

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