29-05-2019

Elogio della sagra

Riflessioni sulle feste gastronomiche popolari italiane. Alla fine, un'importante occasione di marketing territoriale

Un'immagine della Sagra del Pesce che ha avuto

Un'immagine della Sagra del Pesce che ha avuto luogo a Camogli il 12 maggio scorso (foto eventiesagre.it)

La Sacra te la purpetta (con la "c" e con la "t"). La festa delle Focaccette di Megli. La Sagra del Carciofo bianco di Pertosa. La festa del Cinghiale di Zattaglia di Brisighella. La Sagra del Pesce di Camogli. La Sagra del Tartufo di Alba. La Festa della Pearà di San Giovanni Ilarione, Verona. Grandi, piccole, larghe, alte, millenarie, nuove, sponsorizzate, povere, frequentate, circoscritte. Sicuramente popolari, sicuramente amate, sicuramente condivise e attese con affetto. Sono le Sagre d'Italia, quel piccolo grande mondo di festa che gira, solitamente, attorno a un unico grande argomento: la gola.

Sagre di vino, della salsiccia, della birra, del formaggio, del salame. Tutti avvenimenti popolari, in genere festivi, sicuramente festosi, che hanno due principali obiettivi: divertirsi e festeggiare questo o quel particolare ingrediente, frutto, bevanda o condimento. Ve ne sono di famose e conosciute (quella del Tartufo ad Alba o le innumerevole Sagre del Carciofo, dalla Liguria al Lazio), quelle specifiche come il Diamante Peperoncino Festival, in Calabria, che dura 5 giorni! A Rieti (Rieti!) l'associazione Peperoncino di Rieti promuove la Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino, con ben 100 stand e oltre 400 varietà e tipi in mostra del rosso frutto piccante.

E poi la Sagra dell'Asparago di Santena, in Piemonte, di San Benedetto Po, in Lombardia, di Zambana in Trentino, di Tavagnacco in Friuli e di Cimadoro e Badoere in Veneto, o di Altedo e Mesola, in Emilia, senza dimenticare quella di Ascrea e Canino, in Lazio, o di Squille, in provincia di Caserta, certificano l'italica trasversalità dell'amato vegetale.

Dalla Sagra dell'Asparago di Santena (foto sagritaly.com)

Dalla Sagra dell'Asparago di Santena (foto sagritaly.com)

Le Sagre. Feste di paese, ma anche tipicità del nostro territorio. Ancora una volta occasioni di presentazione, vendita e promozione di questo o quell'amato alimento. Ma ancora una volta occasione di marketing territoriale, popolare, vasto, che richiama centinaia e a volte migliaia di persone in questo o quel paese, a provare, vedere, mangiare e bere ciò che di meglio produce la nostra Penisola. 

Ma anche a frequentare, vedere, apprezzare territori, musei, chiese e paesaggi che forse non si sarebbero goduti se non in questo modo. Come succede per la Sagra del Pesce di Camogli, che dal 1952 richiama migliaia di turisti a maggio nella cittadina ligure, per gustare il pesce fritto nel gigantesco pentolone nel porticciolo, sopra le barche da pesca. E le centinaia, migliaia di persone, sciameranno poi, unite e indefesse, verso la prossima Sagra, sia essa del totano o della castagna, dell'uva o della salamella.

Uniti, ispirati da un'unico credo: quello nell'importanza delle tradizioni gastronomiche italiane, e della festa che dà una domenica di "scampagnata in compagnia". Carciofo, acciuga o salame che sia.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Fulvio Marcello Zendrini

Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico

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