01-05-2019
Da sinistra: Alessando Negrini, Stefania Moroni, Fabio Pisani (tutte le foto Paolo Terzi)
Secondo me ci vuole del coraggio. Del coraggio e anche un pizzico di incoscienza. Nessuno l’ha ancora scritto: e allora lo scrivo io.
Milano è una città dei mille ristoranti. Ristoranti popolari, ristoranti etnici, bistrot e ristoranti stellati. Ma se, nell’era del post Marchesi, volessimo dire qual è stato il ristorante che più di ogni altro ha negli anni mantenuta alta la barra del prestigio e della cucina di qualità, questo, con buona pace di tanti altri che amiamo e rispettiamo, è sicuramente Il Luogo di Aimo e Nadia.
La squadra: oltre ai già citati Stefania, Alessandro e Fabio, anche il restaurant manager Nicola Dell'Agnolo e il sommelier Alberto Piras
La brigata di cucina
La nuova sala principale del Luogo
Dettagli del nuovo look del Luogo di Aimo e Nadia
L’apertura del BistRo Aimo e Nadia con Rossana Orlandi, decana del design milanese, in via Matteo Bandello, punto di riferimento di chi vive una certa Milano. E ancora l’apertura di Vòce Aimo e Nadia, in piazza Scala, all’interno dei locali che erano della Banca Commerciale Italiana: moderno, elegante, giovane ristorante, sullo stile dei business lunch restaurant londinesi.
Però, infine, una cortesia: per noi, un piatto di Spaghetti al cipollotto tenetelo sempre in carta.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico