28-02-2019

Massimo Bottura: dopo Dubai e Maria Luigia, anche un whisky

Lo chef ha ideato L'Anima, single malt invecchiato 49 anni che andrà all'asta da Sotheby's. Proventi destinati a Food for Soul

Il whisky L'Anima firmato The Dalmore e Massim

Il whisky L'Anima firmato The Dalmore e Massimo Bottura (foto The Dalmore)

Il favoloso mondo di Massimo (Bottura), per parafrasare un titolo di un celebre film, si arricchisce continuamente di novità. Dopo l'apertura del ristorante Torno Subito a Dubai, il 10 febbraio scorso, quella annunciata di Casa Maria Luigia, hotel di charme immerso nelle campagne modenesi a pochi chilometri dall’Osteria Francescana, e di nuovi Refettori in Messico e a San Francisco (ne abbiamo accennato qui: Poesia e bellezza a Napoli: il settimo progetto di Bottura e Food for Soul), ora è la volta anche di un whisky.


IL WHISKY CON THE DALMORE - Bottura ha creato con la distilleria scozzese The Dalmore un nuovo whisky, single malt invecchiato 49 anni che si chiama L'Anima. È il frutto della sinergia d'idee e intenti dello chef modenese con Richard Paterson, master distiller di The Dalmore. Sarà messo all'asta da Sotheby's e tutti i proventi andranno all'organizzazione no profit Food For Soul, che come ben sappiamo è stata creata da Bottura con la moglie Lara GilmoreIl whisky L'Anima di The Dalmore sa di arancia al cioccolato, nota gustativa per la quale la distilleria scozzese è già famosa, ma l'edizione speciale single malt di 49 anni vanta in più anche sfumature aromatiche speciali, studiate su ispirazione dello stile di cucina dell'Osteria Francescana. 

Massimo Bottura e Richard Paterson (foto Sotheby's)

Massimo Bottura e Richard Paterson (foto Sotheby's)

The Dalmore

The Dalmore

«Quando il maestro distillatore Richard Paterson e io ci siamo visti a Modena, è stato un vero incontro di pensieri - ha dichiarato Bottura - I nostri processi creativi si fondono perfettamente con la passione e profonda comprensione della complessità del gusto. Ciò ci ha consentito di creare una bottiglia davvero speciale che riunisce alcuni dei più preziosi barili di whisky scozzese del mondo». Ha aggiunto dal canto suo Paterson: «L'approccio di Bottura a decostruire e reinventare accostamenti alimentari audaci è molto simile al modo in cui io mi avvicino al fare il whisky. L'unione delle nostre passioni mi ha permesso di creare un whisky audace, diverso, pieno di calore e, credo, assolutamente indimenticabile. È un vero riflesso dell'amore e del sangue che ci unisce».


Torno Subito a Dubai

Torno Subito a Dubai

TORNO SUBITO A DUBAI - Bottura "conduce i suoi ospiti in viaggio verso la Riviera romagnola degli anni '60, dove tutto è sofisticato e sociale, ma rilassato”. Così il sito del W Dubai - The Palm - l'hotel cinque stelle del gruppo Marriott progettato da Jean Nouvel sul braccio ovest dell'anello che racchiude Palm Jumeirah​, e che ospita la nuova insegna - presenta l'esperienza gastronomica del Torno SubitoIl nome del ristorante è ispirato al titolo di un’opera datata 1989 del celebre artista padovano Maurizio Cattelan, Torno Subito appunto: una sorta di happening che consacrò l’artista, a quel tempo agli inizi della sua carriera. In occasione di una sua personale alla galleria Neon di Bologna, Cattelan scappò dalla galleria chiudendo fuori il pubblico e apponendo, al suo ingresso, un cartello con la scritta Torno Subito

Coloratissimo, il ristorante di Bottura si rifà a un'estetica felliniana, la stessa che ispira Al Mèni. Paul Bishop, che ha curato il progetto, ha recuperato un vintage anni Sessanta: cabine sulla spiaggia, colori pastello, arredi di design che spaziano da Gio Ponti a Paola Lenti. «Torno Subito è italiano, fresco, di grandissima qualità. E soprattutto un nostalgico contemporaneo» ha spiegato Bottura all'inaugurazione. Conseguente lo stile della cucina, affidata a Bernardo Paladini, botturiano di vecchia data: i grandi piatti della tradizione italiana, la pizza dal forno a legna, il carretto dei gelati in spiaggia... Ma anche l'aperitivo dalle 17 alle 19 - un cocktail e due snacks a poco più di 15 euro - e persino la possibilità di organizzare un divertente picnic sul pedalò.


MARIA LUIGIA, DORMIRE NELL'ARTE - E infine c'è Casa Maria Luigia (stradello Bonaghino 56, San Damaso, Modena). È stato per primo il The Wall Street Journal, a dicembre, a visitare la nuova struttura di charme che Bottura-Gilmore stanno per aprire in un casale circondato dalla campagna emiliana, ad appena 20 minuti d’auto dall’Osteria Francescana. Il resort, chiamato Casa Maria Luigia in onore della madre dello chef, sorge all’interno di una villa che i coniugi Bottura hanno acquistato dagli eredi del suo ultimo proprietario, Luigi Magelli. Si sviluppa su tre piani, con dodici stanze per gli ospiti, una piscina, una sala della musica, una cucina per la colazione, un campo da tennis, spazi comuni in cui trovare libri e collezioni di vinili.

Lara Gilmore e Massimo Bottura a Casa Maria Luigia (foto Facebook - Jay Cheshes)

Lara Gilmore e Massimo Bottura a Casa Maria Luigia (foto FacebookJay Cheshes)

Due i plus che determineranno il successo della struttura. Il primo: i suoi ospiti avranno una corsia privilegiata per ottenere un ambito tavolo all'Osteria Francescana, ormai riuscire a prenotare è un'impresa. Il secondo plus: alla Casa Maria Luigia saranno circondati da opere d'arte. Come spiegava Art Tribune qualche giorno fa, ci saranno "una copia realizzata con i mattoncini Lego del trittico di Ai Weiwei in cui l’artista cinese è ritratto mentre fa cadere per terra un’urna della dinastia Han; una serie di 13 stampe della serie The Last Supper di Damien Hirst, la poltrona Proust di Alessandro Mendini (venuto a mancare solo pochi giorni fa, ndr). Arte contemporanea, design, musica, vintage e antiquariato saranno quindi i veri protagonisti del resort dello chef, un luogo che racchiude e vuole condividere interessi e passioni dei coniugi Bottura con amici e ospiti".


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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