01-10-2018
Un vecchio volantino che invitava all'iscrizione al Maggia di Stresa, purché si fosse "giovani di buona volontà". Oggi l'Istituto Alberghiero, uno dei più celebri d'Italia, si dibatte tra mille difficoltà
Veloci e silenziosi. Durante l’inaugurazione di Identità Milano, hub internazionale della gastronomia, nello palazzo di via Romagnosi 3, un numeroso gruppo di ragazzi ha collaborato al lavoro degli chef in cucina e si è occupato del servizio in sala. Erano gli studenti dei corsi di cucina e sala di quarta e quinta dell’Istituto Alberghiero Maggia di Stresa. È cominciato così un percorso di collaborazione legato alla formazione che coinvolge anche Arte del Convivio.
L’Istituto Alberghiero Maggia compie quest’anno ottant’anni. E il più antico d’Italia, uno dei più prestigiosi. Però non è di quelle istituzioni che dormono sugli allori, tanto è vero che da anni si pregia di una collaborazione con i Jeunes Restaurateurs d’Europe italiani. Eppure la situazione della scuola e dei suoi quasi 900 studenti è tutt’altro che rosea. La struttura in centro a Stresa è da anni insufficiente, tanto che gli allievi sono divisi in quattro edifici: la sede centrale, la scuola elementare, il Collegio Rosmini e l’Istituto Europeum, che però prima dell’inizio dell’anno scolastico è stato dichiarato inagibile.
La Provincia del Verbano Cusio Ossola ha stanziato da tempo il budget necessario per costruire un nuovo edificio (il primo accordo tra Provincia e Comune risale a 12 anni fa...); purtroppo, mentre si discuteva su dove realizzarlo, l’impresa che quattro anni fa aveva vinto l’appalto è fallita. Inoltre il Comune ha scelto un'altra priorità: la costruzione dello stadio, perché la squadra locale è stata promossa in Serie D. Peccato che l'amministrazione non abbia tenuto conto della mancanza dei finanziamenti necessari per realizzare entrambe le opere. La Provincia infatti ha ribadito di avere accantonato i 14 milioni per la scuola, ma di non avere i 5 per lo stadio.
Una foto storica degli studenti del Maggia. Sotto, un poster di qualche decennio fa... Dalle aule del Maggia sono usciti in tanti, Repubblica l'altro giorno ne ricordava alcuni: "Claudio Buttafava, direttore del Savoy di Londra; il cuoco di fama mondiale Alfonso laccarino, del Don Alfonso di Sant'Agata dei Due Golfi. Poi il direttore di compagnie aeree Carlo Romeggio, Alberto Gozzi, per anni responsabile di sala e di cucina del Quirinale, Roberto Wirth, presidente e direttore dell’Hassler di Roma, e Diego Masciaga, general manager del The Waterside Inn"
Insomma, il futuro resta incerto. L’impegno per la costruzione della nuova sede a discapito dello stadio da parte del Comune è ancora una chimera. Così Stresa corre veramente il rischio di perdere un fiore all’occhiello: perché è vero che la località turistica è famosa in tutto il mondo per i suoi giardini e grandi alberghi, ma da novembre ad aprile è la scuola, con i suoi studenti e le sue famiglie, a portare un indotto importante, che può sparire.
La sede principale del Maggia
Intanto è stata lanciata una petizione per salvare la scuola, cui si può aderire cliccando questo link. L’obiettivo è arrivare ad almeno cinquemila firme.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista sportivo a Eurosport con 16 Olimpiadi all’attivo (l'ultima, Pyeongchang 2018), ha un’antica passione per il cibo. Assaggiatore di Identità Milano dalla prima edizione