01-09-2018
Esistono in tutto il mondo le specialità locali: prodotti, ricette e piatti che quasi solo in quel posto si possono gustare, o che comunque in quella località particolare danno il meglio di sé in quanto a sapore, preparazione, territorialità. Carlin Petrini e Slow Food hanno scritto interi trattati su questo e non sarò certo io a poter aggiungere qualcosa dal punto di vista culinario/gastronomico.
Tramonto dalla splendida piazza Unità d'Italia a Trieste
Si va a Napoli per la pizza, oltre che per addentrarsi nei vicoli di Spaccanapoli e per visitare la cattedrale di San Gennaro. Si va a Camogli per la focaccia, oltre che per prendere il traghetto per San Fruttuoso e visitare l’Abbazia dei Doria.
Il mare di Trieste
Cosa sono? Beh, lo dice la parola stessa... delle grandi sarde. Più grandi delle acciughe che hanno la stessa forza propulsiva su Cetara, ad esempio, e ispirano gli straordinari piatti di Pasquale Torrente de Al Convento (a Cetara, appunto); più grandi anche della sarde che, preparate in saor, marinate con la cipolla, allietano da sempre le tavole dei ristoranti veneziani, dall’Anice Stellato alla Corte Sconta, fino alle osterie Mascareta e Mascaron.
Sardoni da così...
...a così
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico