25-06-2018
La celebrazione "circense" di Massimo Bottura ad Al Mèni (foto Simona Caselli)
Un funambolo attraversa la fune tesa da una parte all’altra del tendone. A illuminarlo solo la luce di un riflettore. Cammina, si dondola, salta, si ferma - e quando lo fa il respiro del pubblico sembra fermarsi con lui. Il suono di un violoncello scandisce la sua traversata. A metà si blocca e porge al festeggiato - all’uomo del giorno, alla persona per cui tutta la folla è assiepata qui, sotto un tendone da circo - un mazzo. Di fiori? No, di carote.
Bottura con i suoi sous Takahiko Kondo e Davide Di Fabio (foto Lorenzo Noccioli)
Risate newyorkesi con la moglia Lara Gilmore
L’ultima parola spetta al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che ricorda come in fondo l’ambientazione del circo non sia solo un espediente, ma un’appropriata metafora per l’avventura della Francescana, e di una regione che ha fatto del cibo il volano per la celebrità mondiale: «Il filo su cui camminiamo è un filo di perle. E si chiama Via Emilia». Venghino signori venghino, la festa può continuare.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
bolognese per nascita e per scelta, scrive di cucina e di tutto quello che le ruota intorno per Munchies Italia, il sito di Vice dedicato al cibo, con escursioni cartacee su Gazza Golosa e Dispensa. Tra le sue passioni si annoverano il Cynar, i biscotti e i boschi, non necessariamente in quest'ordine