15-06-2011

Trattovia, memorie d'Irpinia

A Montemarano, Antonio Pisaniello inaugura un'osteria di passaggio: piatti tradizionali e volto contemporaneo

Il bancone della Trattovia di Montemarano (Av), +3
Il bancone della Trattovia di Montemarano (Av), +39.0827.67009. In carta, piatti della tradizione irpina come lo Stracotto di cipolle col lardo (foto Santonastaso)

Doppio augurio per il cuoco Antonio Pisaniello che, per estrema devozione al santo omonimo, ha inaugurato nel giorno del suo onomastico, 13 giugno, una nuova creatura gastronomica: la Trattovia (e oggi compie gli anni). È un crocevia di sapori che affondano le radici in tempi lontani, in cui la contrada di Ponteromito, in provincia di Avellino tra i comuni di Nusco e Montemarano, dove scorre il fiume Calore, era meta di ristoro per mercanti e avventori partenopei. Era la porta dell’Irpinia: un intreccio di storie, merci, idee e genti che trovavano consolazione per mente e corpo presso le innumerevoli e tradizionali osterie.

Nel giorno in cui i mugnai d’Italia effettuano il rito della mietitura del grano, Pisaniello raccoglie ciò che ha seminato e coltivato negli anni: dai panini del pub Babylon alla stella Michelin, il cuoco completa in questo 2011 la proposta gastronomica irpina con una presenza dal carattere meno formale. Una versione light della Locanda di Bu che, in cambio di 25-40 euro promette, di rifocillare gli avventori con carne alla brace e piatti della tradizione irpina, come lo Stracotto di cipolle con lardo, pecorino e pepe, da sempre consumato dai trainieri di carretti merci. Se si resta ancorati al passato, la vita che continua diventa vita che si ferma ma, se ci serviamo della tradizione come d'un trampolino, è ovvio che salteremo assai più in alto». Parole di Eduardo De Filippo, che strizzano l’occhio alla scelta del cuoco più famoso di Nusco, deciso a non voler rinnegare il passato, ma a servirsene come punto di partenza per un rinnovato sprint.

in maglia scura, il cuoco-patron Antonio Pisaniello con la brigata del Trattovia (foto Santonastaso)
in maglia scura, il cuoco-patron Antonio Pisaniello con la brigata del Trattovia (foto Santonastaso)
La tradizione, in Campania più che altrove, va rispettata. Solo dopo averla fatta propria la si può mettere da parte, sempre consci d’esserle debitori. Il culto della tradizione, unito a un po’ di scaramanzia e alle esperienze fatte da Pisaniello nel nome del padre e del figlio (rispettivamente Umberto e Bu), lo hanno portato a non abbandonare il passato. Oggi, religiosamente, ha scelto di rimanere ancorato al vecchio Gastronomo di famiglia. Gastronomo dal 1908: nel nome ma non di fatto. Il concetto di trattovia, infatti, è più vicino a quello di una trattoria contemporanea, un’occasione per diffondere la cultura gastronomica irpina partendo dal basso. Nel nome stesso, il tratto distintivo che caratterizza chi si arricchisce nel confronto con gli altri, convive con il concetto di scambio, dato dal riferimento alla strada, al commercio, alle vie dei trasporti e delle comunicazioni. La trattovia è dunque una sintesi. In un sol boccone la storia e il percorso audace di quest’uomo creativo e dinamico.

«Saremo attivi dal 24 giugno, ma oggi che è Sant’Antonio non potevo sottrarmi. Ho aperto per devozione», esclama sorridendo il cuoco, che vara quest'avventura avvalendosi di elementi importanti: cucina Modular e un forno di Stefano Ferrara, il re dei forni napoletani. La devozione di Antonio supera i limiti religiosi. Va oltre e coinvolge la sua famiglia, in particolare la moglie Jenny, dispensatrice di consigli severi, alternati a dosi di coraggio e forza somministrate pazientemente negli anni. Tra le risorse umane a Km 0, troviamo i nonni di Bu, Umberto e Maria, proprietari della neonata azienda agricola Filippo che fornisce ottime materie prime ai due ristoranti d’autore dell’avellinese.

Trattovia
strada statale 164
località Ponteromito
Montemarano (AV)
t. +39.0827.67009
info@lalocandadibu.com 


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Valentina Santonastaso

Classe 1985, una laurea in Lettere e Filosofia e un master al Gambero Rosso di Napoli, ha una grande passione per le identità culturali e la memoria gastronomica mediterranea

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