22-03-2018

Tanti complimenti alla TipA di Milano

Tipografia Alimentare: un po' ristorante, un po' bar-enoteca, ma pure punto d'incontro con molte cose buone da comprare

Paola Pellai ci parla della nuova Tipografia Alime

Paola Pellai ci parla della nuova Tipografia Alimentare, in via via Dolomiti 1/3, a Milano

Se ti chiedi perché in una città “viva” come Milano si è aperto un nuovo locale, significa che alla Tipografia Alimentare non ci sei ancora stato. Già, perché di questa TipA ti innamori al primo incontro. Qui “abita” una storia di coraggio e di passione: Carla De Girolamo lascia la scrivania da giornalista e affianca il sogno della figlia Martina Miccione e di Mattia Angius, entrambi laureati all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, creata da Slow Food. Tipografia Alimentare non è un ristorante, non è un bar, non è una pasticceria e neppure un'enoteca, ma è tutto questo insieme. In modo talmente essenziale, da apparire quasi brutale nella sua genuina semplicità. Che non ha bisogno di nulla se non della saggezza della terra e di teste intelligenti che preferiscono assecondarla piuttosto che addomesticarla, in un percorso senza chimica né scorciatoie artificiali.

Martina Miccione, Mattia Angius e Carla De Girolamo

Martina Miccione, Mattia Angius Carla De Girolamo

Tipografia Alimentare si affaccia sul Naviglio della Martesana, in una via Dolomiti che era ancora senza un amichevole punto d'incontro per quella sfilata di palazzi. Già, perché in questo spazio luminoso e dall'arredamento minimalista, dove tutto è stato progettato in casa e profuma di legno buono, si viene anche per chiacchierare, guardarsi in faccia, stringere amicizia, lavorare con i propri computer o leggere libri e giornali. E chi vuole può persino tornare all'antico, approfittando del libero utilizzo di macchine da scrivere vecchio stampo. 

Alla TipA c'è il dono del sorriso e c'è l'esperienza di due ragazzi che, pur giovanissimi, hanno fatto le cose da “grandi”.  Studiando, apprendendo e poi mettendo in pratica. Ma senza fretta, perché le cose “buone” nascono senza la frenesia di bruciare il tempo. E così per oltre un anno Martina e Mattia hanno girato in lungo e in largo l'Italia per andare a conoscere personalmente i produttori, assaggiare i loro vini, mieli, sottaceti, salumi, formaggi... prima di scegliere cosa “stampare” in Tipografia. Un lavoro di ricerca “dal vivo” delle migliori espressioni del territorio italiano (oltre 150 tra aziende agricole, artigiani e cantine) cercando dove il concetto di chilometro zero non è uno spot ma una filosofia aziendale.

La TipA è il mezzo per portare sulla tavola prodotti che, altrimenti, resterebbero di nicchia, semplicemente perché nessuno sa che esistono. E se esistono bisogna farli provare. Lo spirito del locale è proprio quello di fare rete, incontrare e condividere, per cui molto di quello che assaggiate qui potete poi andarlo a comprare direttamente dal produttore. Per esempio la frutta e la verdura bio utilizzate qui provengono dall'Agricola Corbari, cascina poco distante, a Cernusco sul Naviglio. Il pane e le torte artigianali sono dei Fratelli Longoni a Carate Brianza, le confetture di frutti di bosco della valtellinese Dele.Bio e l'irresistibile crema gianduia della cuneese Cascina Masueria... L'anima di ogni regione è rappresentata da una produzione di eccellenza, dal pecorino sardo di Sa Marchesa al parmigiano reggiano di Anello Stocchi, dagli agrumi siciliani Auruntia ai formaggi freschi e stagionati dei Dicecca di Altamura.

Alla TipA non esistono fornelli. Si cuoce in forno, spesso a basse temperature e poi trasforma con marinature e fermentazioni e utilizza moltissimo la verdura allo stato “brado” o trasformandola in delicate vellutate. A pranzo c'è un menu, ma c'è anche la fantasia di ritrasformarlo ogni giorno a seconda di quello che la “freschezza” offre. Mattia sostiene che il fine dei suoi piatti è quello di abbinare bene i prodotti, senza cristallizzare le ricette che possono essere riviste all'infinito. Una creatività senza virtuosismi nell'impiattamento, ma con la genialità nella stratificazione degli ingredienti e l'astuzia di mettere quello “portante” sul fondo, così da arrivarci in una ricerca di colori e di sapori.

Mattia ha origini sarde e con la passione per la cucina ci è cresciuto, facendo esperienza con Christian Puglisi, dal Relae al Manfreds di Copenaghen, e poi ancora con Alessandro Porcelli, il fondatore di Cook it raw. Artigianalità e fantasia insieme, dove l'essenzialità diventa essenza. E te ne accorgi con i tuoi occhi in una cucina a vista che, senza l'utilizzo di fornelli, deve necessariamente fare gioco con la sapienza delle mani.

E allora qualche consiglio dove gusto e originalità trovano il “naturale” sbocco: il Vitello storionato con fiori di sommacco essiccati, la Pizza di patate della zia Pussi, la Lasagna di pane pillu, ragù bianco di vitello e fiore sardo. Il locale è aperto dalle 8 alle 22, quindi c'è la possibilità di “gustarsi” l'intera giornata, con la colazione a base di croissant farciti al momento (gianduia, crema pasticcera, confettura di fresca), yogurt cremoso con miele urbano del Parco delle Cave, mentre la merenda è il territorio di crostate, cheesecake, torte profumate e l'aperitivo è il regno dei taglieri di salumi e formaggi, accostati a birre artigianali o a calici da 100 tra le migliori etichette nazionali ed europee, consigliati da Martina.

Tipografia Alimentare è nata solo da un paio di mesi, ma ha già collaudato con successo anche il suo ruolo di food hub, un luogo dove piccoli produttori e consumatori s'incontrano e si conoscono. Semplicemente degustando. E chiacchierando, che di questi tempi non è poco. Complimenti alla TipA.


Tipografia Alimentare
via Dolomiti 1/3, Milano
tel. +39 02 83537868
www.tipografiaalimentare.it
Dalle ore 8 alle 22 (chiuso il martedi)

 


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Paola Pellai

giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Non ha nessuna allergia né preconcetto alimentare, quindi fatele assaggiare di tutto. E se volete renderla felice, leggete il suo libro di fotostorie, Il tempo di uno sguardo

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