22-03-2018
La sala de Il Tempo Sospeso, via Badetto 12, Ceto (Brescia), +39 0364 433017
Il Tempo Sospeso è una nuova realtà aperta da poco più di un anno a Ceto, in provincia di Brescia, al centro della val Camonica. E’ un piccolo ristorante di circa 20 coperti, poco visibile dalla strada, nonostante l’elegante insegna, in quanto avvolto da tendaggi che garantiscono la privacy dei clienti. L’arredo è semplice, ma studiato in ogni dettaglio, e nella prima parete visibile superato l’ingresso, c’è da subito un forte richiamo al nome del locale: un susseguirsi di orologi di forme e stili diversi, rigorosamente fermi.
Perché quel nome? Ines Pilucchetti, titolare insieme al marito Paolo Filippini, dopo averci fatto accomodare, ci spiega. “...per prendersi un po’ di tempo dalla frenesia della routine quotidiana; non è un semplice momento in cui sfamarsi, ma durante il quale condividere un buon tempo in buona compagnia”. E aggiunge: “Anche il nostro arredo va a spiegare la nostra filosofia; abbiamo infatti unito alla modernità e leggerezza delle nostre sedute e dei tavoli, un richiamo al passato fatto di pesanti porte in legno di una vecchia cascina. Un limbo tra passato e presente”.
Passiamo al menu: è diviso in due percorsi, carne e pesce, e decidiamo quindi di dividerci l’arduo compito di poter assaggiare tutte (o quasi) le proposte in carta. Nell’attesa (brevissima, tenendo conto che nel ristorante ci sono solo Paolo in cucina e Ines in sala), ci vengono serviti delle deliziose entrée, divertenti nella presentazione, tanto che le posate le abbiamo dimenticate!
Risotto ricchissimo, speck d'anatra, riduzione di vino rosso, cialda di polenta
Per finire, Raviolo al caffè (molto simile a un casoncello e, vista la zona, l’elogio a questo simbolo è d’obbligo) con un cuore morbido di Rosa Camuna, altro emblema della val Camonica, mele, cannella e riduzione di vino rosso. Per gli amanti delle tradizioni e dei sapori di casa, prima di arrivare alle portate principali, vengono servite delle profumatissime fette di pane di semola da bagnare con l’Olio di Montisola.
Abbiamo ordinato due antipasti e due secondi; per il pesce: Il Ballo delle Debuttanti: la patata viola, il gambero rosso e il Brut del Castello, dove la morbida crema di patate avvolge il gambero, presentato cotto e crudo, e la riduzione di Franciacorta fa da tres d’union tra i due sapori. Il secondo è invece un Calamaro ripieno di baccalà, panelle e radicchio tardivo, piatto forse un po’ azzardato per dove ci troviamo, ma equilibrato.
Il Ballo delle Debuttanti: patate viola, gambero rosso e riduzione di Franciacorta brut
Con i piatti viene servito il re della tavola: il pane. Niente cesto del pane, ma un lungo piatto che va a raccogliere una fantasia di colori e sapori: Schiacciata di spinaci e scamorza, mini brioches, Ciambelline di segale, Babbà alla barbabietola, Panini all’americana con ketchup e bacon e grissini misto semi o al pepe rosa e acciughe, tutto rigorosamente fatto in casa. E’ giunta l’ora del dolce, quindi Cioccolato, cioccolato e cioccolato è il pre-dessert proposto dallo chef Paolo. Un turbinio di cioccolato in tutte le sue forme e colori: mousse di fondente, pralina di cioccolato bianco, tegolino di cioccolato e frutta secca con una cialdina di panpepato. Più che un pre-dessert, un dolce a tutti gli effetti.
Raviolo al caffè di Rosa Camuna, mele, cannella e riduzione di vino rosso
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
triestina di nascita, milanese di adozione, è appassionata di buon cibo e buon vino. Lavora a Identità Golose
Federica Tore, patry chef, Diana Gheza, chef, e Nicolas Franzoni, sous chef: è il trio alla guida della cucina del Navertino, a Borno, Val Camonica, provincia di Brescia