31-12-2017
Gualtiero Marchesi ed Eugenio Medagliani: grandi amici
Quella di Eugenio Medagliani, classe 1931, è una figura storica dell’alta cucina italiana. E’ nipote di Pasquale Medagliani che nel 1860 fondò l’Alberghiera Medagliani, oggi una delle più vecchie aziende ambrosiane e punto di riferimento imprescindibile per la fornitura di utensili e attrezzature del settore, “tutti quando passano da Milano vanno nella bottega di Medagliani a Lambrate (e prima ancora a ridosso di Piazza della Repubblica) per vedere se c’è qualche oggetto nuovo e per scambiare due chiacchiere”, ha scritto Paolo Marchi, sottolineando il ruolo di Eugenio, “sorta di padre di Marchesi, un complice assoluto, la persona di tanti consigli a 360°” (leggi anche: Medagliani: il mio amico Marchesi). Oggi la ditta è retta dal figlio di Eugenio, Simone, quarta generazione di famiglia. Eugenio Medagliani, “calderaio umanista”, è presidente onorario della Federazione Italiana Cuochi e direttore della rivista dell’associazione, Il Cuoco, fin dalla sua fondazione avvenuta nel lontano 1958. Era amico di Marchesi dal 1952, e ha voluto ricordare il Maestro con questo scritto per la Fic, che volentieri pubblichiamo.
Il 26 dicembre 2017, giorno di Santo Stefano, è mancato il mio amico Gualtiero Marchesi.
Il mio sodalizio con Gualtiero ha più di sessant'anni e costituisce l’unica legittimazione che mi consente di ricordare questo rapporto, recuperando proditoriamente un minimo di tranquillità col pensiero a Stendhal… In quanto a stile, infatti, pare che egli avesse presente quello un po’ disarmante del codice, dal quale il mio, in peggio, non si discosta, temperato qua e là dall’inevitabile cadenza del “c’era una volta…”.
Le nostre strade si incontrarono quando entrambi ci inserimmo nell’attività dei nostri padri. Quello di Gualtiero da sempre e per tradizione albergatore e ristoratore; il mio, da sempre e per tradizione produttore artigianale e venditore di utensili di cucina e attrezzi per cuochi. Affinità naturali, medesima passione per le arti e per la musica, trasformarono un rapporto di lavoro in amicizia: una di quelle amicizie che per pudore non definirò straordinaria, ma che per realismo dirò semplicemente solida.
Era nato, dunque, un sodalizio che aveva fervidi interessi per la cucina colta, per la gastronomia intelligente e raffinata, più espressione divertita del pensiero che imperiosa esigenza dello stomaco. Gualtiero parlava di vivande e del modo giusto di prepararle e di cuocerle, rendendole sempre più semplici, più razionali e perfette; io studiavo gli utensili, gli attrezzi, i materiali più idonei per aiutarlo a realizzare le sue idee.
Al centro, Marchesi e Medagliani con Davide Oldani
Antichi cataloghi dell’Alberghiera Medagliani
Un abbraccio tra Marchesi e Medagliani
Le sue ricette, volutamente essenziali persino nel linguaggio, rappresentano la sua poetica, la sua filosofia. Sono, insomma, il succo della sua vita. La storia successiva, non la racconto, perché anche voi, ormai, la conoscete.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1931, è una figura storica dell’alta cucina italiana. E’ nipote di Pasquale Medagliani che nel 1860 fondò l’Alberghiera Medagliani, una delle più vecchie aziende ambrosiane e punto di riferimento imprescindibile per la fornitura di utensili e attrezzature del settore. Oggi la ditta è retta dal figlio di Eugenio, Simone, quarta generazione. Eugenio Medagliani, “calderaio umanista”, è presidente onorario della Federazione Italiana Cuochi e direttore della rivista dell’associazione, Il Cuoco, fin dalla sua fondazione nel 1958