16-06-2017
Francesca Iurlaro ci racconta su cosa verterà il proprio progetto di ricerca sul tema dell'etica del cibo, finanziato da una borsa di studio vinta a Care's
Immagini (e chef) da Care's a Salina (tutte le foto Diego Artioli - Formasette): Ludovico De Vivo
Martina Caruso
Giuseppe Iannotti
Paolo Ferretti e Norbert Niederkofler
Giancarlo Morelli
Moreno Cedroni con Yoji Tokuyoshi
Diego Crosara
In occasione della prima edizione estiva di Care’s – The ethical Chef Days – che si è svolta dal 21 al 24 maggio a Salina (Isole Eolie) - Marchesi 1824 ha assegnato a Francesca Iurlaro, dottoranda presso l’European University Institute di Firenze, una borsa di studio per l’approccio innovativo con cui ha introdotto nella sua ricerca accademica il concetto di etica applicato al cibo. Iurlaro condurrà uno studio di ricerca sull’etica del cibo, alla fine del quale pubblicherà le conclusioni in un saggio accademico, che verrà presentato alla prossima edizione estiva di Care’s. Abbiamo chiesto a Francesca Iurlaro di raccontarci su cosa verterà la propria ricerca.
Francesca Iurlaro premiata da Lorenzo Bertelli (foto Diego Artioli - Formasette)
Protagonisti e organizzatori di Care's: Giancarlo Morelli, Norbert Niederkofler, David Kinch, Paolo Ferretti, Luca Caruso
Quali domande dobbiamo porci, dunque, quando ci occupiamo della nostra nutrizione? Esiste un modo “moralmente giusto” di mangiare? Mangiare bene è un diritto o un dovere? Può il cibo essere un veicolo di miglioramento della giustizia sociale? È “etico” mangiare gli animali? O c’è un modo etico di mangiarli? Quanto può estendersi la libertà umana, a scapito delle altre specie e dell’ecosistema?
Yoji Tokuyoshi a Care's
Ed è proprio questo aspetto che cercherò di analizzare nella mia ricerca, finanziata dal Care’s Social Responsibility Award di Pasticceria Marchesi 1824. Da un lato, mi concentrerò sul rapporto fra food ethics e care ethics, prendendo proprio l’esperienza di Care’s come caso studio per una “food ethics of care”. La care ethics è una teoria morale secondo cui l’idea di cura (e non la virtù, né l’implacabile dovere morale kantiano) è al centro delle relazioni umane. Questa teoria è recentemente stata applicata allo studio dello status morale degli animali, e ha perciò delle evidenti implicazioni relative all’etica del cibo che cercherò di approfondire. In altre parole: è possibile prendersi cura di noi stessi, dell’ambente e degli animali attraverso il cibo? E se sì, come?
Foto di gruppo alla prima edizione estiva di Care's, a Salina
Inoltre, la popolarità mediatica di cui gli chefs godono attualmente può svolgere un ruolo fondamentale di sensibilizzazione sociale al cibo etico e promuovere la diffusione di ricette sane e sostenibili, ma non per questo meno gustose. Per approfondire questo tema trascorrerò un periodo di stage con Norbert Niederkofler, per osservare sul campo come l’utilizzo di ingredienti etici implichi una vera e propria “rivoluzione del gusto” che siamo tutti pronti a iniziare.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
sono nata a Brindisi, sono cresciuta in varie regioni d’Italia e mi sono laureata in filosofia nel 2014. Al momento sto terminando un dottorato in storia e filosofia del diritto internazionale presso l'Istituto Universitario Europeo di Firenze. Sono affascinata dal cibo non solo come oggetto di speculazione filosofica ma soprattutto come oggetto di... gioiosa masticazione