02-05-2017
Il logo di Fourghetti, a Bologna
Insegne dall'identità sempre più fluida e indefinita, ristoranti che si vestono da bistrot, american bar, vinerie, sale da the. Luoghi dinamici dove scivolare dal caffelatte alla tisana della buonanotte senza soluzione di continuità. Nuove frontiere della ristorazione? A Bologna, città refrattaria alle novità e ai cambiamenti, è difficile svincolarsi dalla tradizione e dalle abitudini consolidate, e bisogna fare i conti con la diffidenza dei bolognesi, poco inclini ad abbandonare la propria "zona di comfort". L'esordio del Fourghetti, creatura dell'imprenditrice milanese Silvia Belluzzi che porta la firma "pesante" di Bruno Barbieri, è emblematico in tal senso. Le aspettative e il clamore che hanno preceduto l'apertura (meno di un anno fa) e l'emorragia di critiche che ne è seguita, forniscono un quadro piuttosto chiaro della situazione: mentre si attendeva il ritorno del figliol prodigo con la grande cucina d'autore, è arrivato il Fourghetti, ben lontano dal concetto di ristorazione in senso stretto, ed è subito iniziata la caccia alle streghe.
Il bancone del Bar Bieri
Fregola risottata con zuppa di pesce, burro di astice, olio al prezzemolo
Cannolo di mandorle con ricotta ai pistacchi e canditi in un frullato di pesche bianche
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
bolognese, classe 1978, un tempo ingegnere civile, cantante lirica e ballerina di tango, oggi sommelier e donna di sala a Bologna. Di indole aperta e curiosa, ama il vino tanto quanto l'arte. L'ironia e il sorriso sono le sue armi