09-04-2017
La copertina del libro più famoso scritto, nel 1773, da Vincenzo Corrado. A cui il centro di cultura gastronomica Altopalato ha dedicato una cena. In cucina Alessandro Procopio del D’O, con l’aiuto di Marco Marini e Stefano Mazzino
Per conoscere un cuoco e assaggiare piatti nuovi e deliziosi siamo disposti a viaggiare e percorrere centinaia di kilometri. Più di rado capita invece di dover andare lontano non nello spazio ma nel tempo, ma se lo chef è considerato un vero genio dell’epoca allora può valer la pena percorrere anche 300 anni indietro nel tempo e tornare ad esempio nel ‘700, nel Regno di Napoli, alla corte del principe di Francavilla dove sovrintendeva, come chef e maestro di cerimonie, Vincenzo Corrado. Uomo di grande cultura, letterato e filosofo, fu un valente gastronomo e uno dei maggiori cuochi che si distinsero in quel secolo nelle corti nobiliari di Napoli. Fu il primo a coniare in un libro la definizione di cucina mediterranea e a valorizzare la cucina regionale del nostro Paese. Immaginate di trovarvi nel ‘700, invitati a un banchetto del principe Don Michele Imperiali e assaggiare per la prima volta, in superbi piatti la vostra prima patata, il pomodoro, il caffè. O lo stupore estasiato al primo assaggio di cioccolata.
Lattuche alla certosina
Timballo à la Pitagora
Gattò à la Corradina
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Scienziata ambientale ed esperta di cucina sostenibile, è autrice del blog Ecocucina su D di Repubblica e di 5 volumi tra cui “Tutto fa brodo”, "Autoproduzione in cucina" e "Cucinare in lavastoviglie". Ha condotto The CooKing Show su Raitre