26-03-2017
Luca Marchini, presidente Jre, propone la migliore cucina emiliana tradizionale al Pavarotti, ristorante-museo milanese dedicato al tenore
Non si può non amarla, di quell'amore carnale che poco ha di comparabile con gli sguardi platonici di intenti e intenzioni mai consumate: la cucina emiliana è così, di sostanza e di decisione, va presa di petto. Un grembo materno dove rifugiarsi, carezze fatte di pasta fresca e taglieri di salumi, la convivialità di un bicchiere di Lambrusco diviso tra amici, la confidenza di una scaglia di formaggio divisa tra mani che si conoscono e la giovialità di finire un paniere di gnocco fritto, e chiederne un altro.
Luciano Pavarotti era un'amante della vita, delle cose belle, della sua terra, dei suoi prodotti, di quella cucina materna che è la vera Opera dell'Italia. La voce di Pavarotti ha emozionato il mondo e al museo-ristorante milanese a lui dedicato si possono gustare i piatti che a suo volta lo hanno emozionato, che era solito mangiare prima di un concerto importante, una sicurezza all'alba della partenza per una tournée: lontano nella vita, vicini ai suoi piatti.
Lo si immagina facilmente, alla mattina presto, con le sue mani forte, precise, dal tatto magnetico, arrotolare i tortelli come scacciapensiero mattutino. Se non avesse scelto i fornelli sarebbe stato un commercialista, ma la cucina italiana ne avrebbe risentito, anche se come chef-imprenditore Luca Marchini potrebbe dare insegnamenti.
Si inizia con taglieri di prosciutti, coppa e salami con abbondanti e leggeri gnocchi fritti e un budino di Parmigiano godurioso: piatti semplici e di pronta immediatezza, come se ne sente il bisogno talvolta. Secondi opulenti di carne, tra le proposte del giorno dello chef una morbidissima Guancia di manzo con salsa al Lambrusco o le costine di maiale, cotte nel vino d'elezione dell'Emilia. Per dolce non poteva mancare la regina della tavola emiliana, la celeberrima Torta tenerina con cioccolato di Ferrara, o una golosa Mousse di mascarpone e amarene.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Una laurea in Economia e una in Organizzazione di eventi, le sue vere passioni sono il mondo enogastronomico e la scrittura