18-03-2017
Davide Visiello ci racconta cos'è successo a Carnalia, secondo appuntamento voluto dai Planeta, quelli del vino, e dai Pennisi. Tutte le foto sono di Salvo Mancuso
Giuseppe Indorato, dell’azienda Nero Maialino di Adrano (Ct), prepara le sue prelibatezze. Tutte le foto sono di Salvo Mancuso
Dario Cecchini e Pawel Sacha
Luciano Pennisi e Giovanni Santoro, chef dello Shalai
Saro Pennisi
Alessio Planeta, Dario Cecchini, Pawel Sacha
Patricia Toth, enologo di casa Planeta, e Arianna Occhipinti
Giuseppe Indorato
Saro Pennisi e Dario Cecchini
Finale in bianco e nero: Saro Pennisi, Pawel Sacha, Bonetta Dell'Oglio
Dario Cecchini
«Viva la ciccia e chi la stropiccia». Il “carnalis mantra” di Dario Cecchini, il profumo di grandi vini e i sapori del pastrami e del pane ca’ meusa sono solo alcuni dei souvenir di Carnalia, la libera festa della carne, celebrata qualche settimana fa presso la cantina dell’azienda vinicola Planeta a Sciaranuova sull’Etna.
«Questa manifestazione nasce da un’idea di Faith Willinger, dall’amicizia con Dario Cecchini e dall’incanto di questa bella tradizione delle macellerie etnee di lavorare la carne al ceppo – racconta il padrone di casa Alessio Planeta – Due anni fa abbiamo organizzato la prima edizione invitando alcuni macellai siciliani a deliziarci con le loro preparazioni e sono intervenuti incuriositi molti chef di ristoranti dell’Isola, produttori di vino della zona e diversi appassionati». Giornata conviviale sì, ma pure possibilità di incontrare colleghi e operatori del settore. «Si mangia, si beve – sottolinea Planeta, promotore dell’evento con Rosario e Luciano Pennisi – Ma è anche un momento di confronto da cui sono nate tantissime relazioni professionali, per questo abbiamo deciso di farlo diventare un appuntamento biennale fisso. Per la crescita del comparto è fondamentale connettere il mondo del vino, della ristorazione e della produzione di materie prime di alto profilo».
L'allevatore Giuseppe Grasso, Faith Willinger, Dario Cecchini e Alessio Planeta a Carnalia
Da Palermo è arrivato Emanuele Cottone dell’omonima macelleria, offrendo in degustazione un’indimenticabile salsiccia di Suino Nero dei Nebrodi battuta al coltello e il pane con la milza, caposaldo dello street food del capoluogo siciliano. Testimonial dell’evento è stato Cecchini, macellaio di Panzano in Chianti, gran maestro della bistecca: «Carnalia per tutto il millennio! – si augura entusiasta – Sono onorato di essere il testimonial di questa manifestazione. È il Rinascimento della Sicilia, del cibo di questa terra, del bere bene e dei buoni fini: l’enogastronomia in questo modo diventa veicolo di progresso e di buona vita. In Italia abbiamo tanti problemi, ma il nostro ingrediente è il migliore al mondo».
Emanuele Cottone, gran macellaio palermitano
I programmi per il futuro prendono forma nelle parole di Luciano Pennisi: «Diventerà un appuntamento fisso a cadenza biennale e saranno invitati ogni volta macellai di diverse provenienze d’Italia e del mondo a cucinare e a spiegare le proprie preparazioni, creando così dei veri e propri ponti culturali. Dovrà essere però anche spunto di dibattito. Ci saranno delle tavole rotonde in cui si parlerà delle esigenze dei macellai e delle tendenze gastronomiche contemporanee e sarà occasione per riflettere sulle problematiche e sulle potenzialità del settore».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016