16-03-2017
Claudio Stefani Giusti ha oggi la grande responsabilità di proseguire un lavoro iniziato nel 1605: una data che fa dell'Acetaia Giusti la più antica del mondo
La prima cosa che si nota visitando il sito internet dell’Acetaia Giusti è un chiaro riferimento temporale, nel primo link disponibile, in alto a sinistra: “Quattro secoli”. Se si segue con un clic questa primissima suggestione, si scopre come Giuseppe Giusti nel 1605 fondò quella che ora è, a pieno titolo, la più antica Acetaia del mondo. Ma parlare di questi secoli di storia non è affatto un esercizio puramente estetico: l’esempio dell’Aceto Balsamico di Modena è tra i più adatti a dimostrare quanto valore possa offrire una storia antica. E conversare con Claudio Stefani Giusti - che oggi prosegue con grande passione, con il ruolo di Amministratore Delegato, il lavoro dell’Acetaia di famiglia - aiuta a comprendere tutta la sostanza di questa grande tradizione: «Perché è molto importante una storia così lunga? Il fatto è che nella produzione di Aceto Balsamico avere delle botti molto antiche fa davvero la differenza. Diversamente da quanto accade con il vino, l’aceto nelle botti prende tutto il sapore e tutti i profumi dei vecchi legni e dei Balsamici che sono stati in quegli stessi contenitori. Più è vecchia una botte, più l’aceto che produrrà sarà ricco e pregiato». Ecco perché allora ci tenete così tanto a raccontare questa storia… Siamo molto fieri di essere riusciti a far continuare questa tradizione per ben 17 generazioni. Siamo partiti da un vecchio negozio nel centro di Modena, uno dei più antichi d’Europa. Sopra il negozio, un tempo, venivano conservate le nostre botti, che oggi invece sono state spostate altrove, verso la campagna. E solo in quel negozio per molto tempo si è venduto il nostro aceto. Quando è avvenuta la crescita dell’Acetaia Giusti che ha permesso di farvi conoscere in giro per il mondo? Certamente sono state molto importanti le partecipazioni a ben cinque Esposizioni Universali di fine Ottocento: Vienna, Parigi, Anversa, Bruxelles, poi ancora Parigi. Da Modena si partiva con una botte, che viene usata ancora oggi, e la si portava a queste Esposizioni, iniziando a far scoprire l’Aceto Balsamico. I premi, le medaglie, ottenute a queste e ad altre Esposizioni sono ancora oggi esposte sulle etichette dei nostri aceti, che conservano una grafica “vintage”, che si richiama all’Italia tra la fine Ottocento e l’inizio del Novecento.
Claudio, Luciano e Francesca Giusti
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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A cura della redazione di Identità Golose