27-01-2017

Sfogliatelle e babà: le migliori pasticcerie di Napoli

Storia e tradizioni delle più famose dolcezze partenopee, con gli indirizzi sicuri per assaggiarne il sapore più autentico

Dove mangiare i migliori babà e le più fragranti

Dove mangiare i migliori babà e le più fragranti sfogliatelle di Napoli? Ecco una piccola guida per il viandante goloso

La pasticceria napoletana è particolarmente ricca e vivace, con specificità legate alle diverse festività dell’anno. Chi va a Napoli cerca le tipicità del luogo sapendo che sono numerose e molto golose. Tra i dolci si ricercano soprattutto babà e sfogliate che rappresentano in assoluto la pasticceria partenopea. Scatta quindi la caccia agli indirizzi dove trovare le migliori espressioni per non rimanere delusi.

Anche tra gli abitanti della città c’è una continua ricerca dei maestri specializzati in questi due capisaldi, pur avendo cognizione dei nomi classici, ma ormai si sa che le cose nel tempo cambiano e che ci possono essere delle new entry. Nelle famiglie napoletane è ancora molto in uso portare “le paste” a casa per il pranzo della domenica ed in questa occasione sfogliate e babà non possono mancare.

Raggiungono la loro popolarità e larga distribuzione nel momento in cui diventano dolci da passeggio nei primi dell’800, in bella mostra nei banchi delle pasticcerie del centro. Per lo più nella zona chic legata allo shopping ed al passeggio di via Toledo (oggi via Roma) o al grande transito intorno piazza Garibaldi dove si trova la stazione ferroviaria centrale. Hanno origini molto diverse ed entrambi sono dolci raffinati che richiedono una competenza professionale e specifica per essere realizzati.

Ed in questo Napoli sicurante eccelle essendo stata una importante capitale europea che ha inseguito le linee dettate dalla più celebre Parigi che ha fatto tendenza in ogni settore, gastronomia compresa. La sfogliata, o sfogliatella, è uno dei tanti dolci conventuali dovuti all’abilità delle suore in quest’arte. Napoli e Conca dei Marini, in costiera amalfitana, se ne contendono la paternità.

Pasticceria Attanasio

Pasticceria Attanasio

Fatto sta che una prima sfogliatella compare nel Convento di Santa Rosa, in costa d’Amalfi, molto prima di arrivare nella rinomata pasticceria Pintauro in via Toledo dove ha raggiuto la fama di cui gode tutt’oggi. Il babà invece ha nobili origini: fu Stanislao Leszczinski, re gourmet di Polonia e suocero di Luigi XIV ad idearlo. Passando per la corte di Versailles, il babà si imbeve di rum ed arriva a Napoli con gli chef patissier a servizio delle case nobili del Regno.

Ma dove trovare i migliori babà e sfogliatelle? Queste ultime possono essere ricce o frolle, ma la prima versione è quella originale e classica, nella sua forma triangolare e bombata che ricorda una conchiglia: sfoglia riccia, finissima e croccante ripiena di semola, ricotta, pochissimi canditi e qualche aroma. Arrivando in città con il treno troviamo due indirizzi imperdibili: Attanasio in vico Ferrovia 1 e SfogliateLab in piazza Garibaldi 82.

Da Attanasio troverete sempre fila, è già aperto alle 6,30 del mattino e fino alla chiusura alle 19,30 è un tour de force per il personale di servizio. SfogliateLab a sua volta è sempre pieno e propone diverse interpretazioni oltre alla classica servita calda. Altro punto di riferimento importante per la sfogliatella è la pasticceria Vincenzo Bellavia a Napoli dal 1925. Ha diverse sedi tra le quali una comodissima nell’aeroporto di Capodichino ben organizzata con packaging da viaggio.

Pasticceria Capriccio

Pasticceria Capriccio

L’indirizzo più noto e storico è quello al Rione Alto in via Onofrio Fraqnito 82. Abbiamo citato Pintauro che troviamo ancora in via Toledo 275, piccolo il locale, mantiene molti degli arredi del tempo. Per chi fosse disposto a spostarsi in periferia, da citare sono il bar pasticceria Vela nel quartiere San Giovanni a Teduccio in via Raffaele Testa 57 e Tonino in corso Secondigliano n. 231. Per il babà ritorniamo in via dei Tribunali, al civico 359 c’è la Pasticceria Mazz, della famiglia Mazzaro, rinnovata di recente, molto curata e accogliente e aperta dal 1935.

E’ sempre stata un punto di riferimento per chi volesse un buon babà, qui ottimo e ben dosato nella presenza del rum e della dolcezza contenuta, esaltando il carattere raffinato di questo dessert. C’è un bravo pasticciere, il giovane Mario Di Costanzo, in piazza Cavour 133, alle spalle del Museo Archelogico Nazionale ed all’ingresso del suggestivo Rione Sanità. La piazza pullula di vitalità per la presenza della stazione metropolitana e per la vicinanza al mercato della Sanità dove, tra l’altro, ci sono moltissime botteghe storiche del gusto.

Mario Di Costanzo

Mario Di Costanzo

Alla Pasticceria Di Costanzo possiamo comprare sia babà che sfogliate di buona fattura e Mario è un appassionato del cioccolato, nobile materia che sa trattare con estro e competenza. Festeggia cento anni di attività proprio quest’anno la Pasticceria Capriccio in via Carbonara 39. E’ grande la passione di Raffaele Capparelli che ad ogni costo ha voluto dedicarsi all’arte pasticciera, nonostante le grandi difficoltà economiche iniziali. Ha cominciato come barista, ma quando può corre nel laboratorio di pasticceria per imparare il mestiere.

Oggi il Capriccio è una delle pasticcerie più note a Napoli e riferimento sicuro per il babà. Considerando che è un dolce da passeggio, non si può non andare in uno dei punti più belli e panoramici, il Lungomare, dove sono tanti gli chalet bar pasticceria attrezzati con tavoli all’aperto. Non c’è napoletano che non sia andato allo Chalet Ciro, proprio per le caratteristiche appena descritte. Possiamo goderci il babà passeggiando su uno dei lungomare più bello del mondo, oppure scegliere di ammirarlo seduti nel dehors. Il babà a Napoli è così apprezzato che, quando una persona piace particolarmente per il suo carattere e la simpatia, si dice: “ si’ nu babà”.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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