28-06-2016

I nuovi Artisti dello Street Food

35 Chef di strada si sono confrontati nella terza edizione dell'evento organizzato a Brusaporto

Enrico Cerea (il secondo da destra) con i vincitor

Enrico Cerea (il secondo da destra) con i vincitori de Gli Artisti dello Street Food 2016, golosa gara per creativi interpreti del cibo di strada. Quest'anno è stata premiata la squadra di Zibo Cuochi Itineranti, grazie a una Carbonara in Raviolo. Questo truck è guidato da Alessandro Cattaneo e Giulio Potestà, entrambi di Milano, conosciutisi alla Scuola Alma

Era già successo per la pizza. Questa volta è il turno del cibo di strada, che esce dalla sua veste “ruspante” e incontra l’eleganza Relais Chateaux. Il 21 giugno scorso a Brusaporto è andato in scena “Gli Artisti dello Street Food”, una kermesse organizzata per il terzo anno consecutivo dal Ristorante Da Vittorio, tre stelle Michelin.

Tra i giardini stupendi della Cantalupa e a bordo piscina, giravano acrobati e bellissime ragazze con gonne a forma di vassoio in stile “Grande Gatsby”. A differenza del personaggio del romanzo di Francis Scott Fitzgerald, la Famiglia Cerea ha pensato a una festa dove lo sfarzo della dimora si combinasse in un matrimonio perfetto con i truck dello street food.

Trentuno tra i migliori cuochi di strada d’Italia sono stati infatti ospitati a Brusaporto. Le trentacinque isole gastronomiche hanno fatto da teatro a imperdibili cooking show, creando un mix vincente tra l’informalità tipica del cibo di strada e l’eleganza dei piatti più esclusivi. 

Di giorno...

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Gli ospiti hanno potuto inoltre scegliere il miglior "Artista di Strada 2016", decretando vincitore il team di Zibo Cuochi Itineranti, premiato per la sua Carbonara in Raviolo. Se volete andare a trovarli, dovete seguire sui social (Instagram in particolare) i loro spostamenti. Loro sono stati i vincitori a furore di popolo, ma sono state molte le preparazioni meritevoli di un assaggio (e anche di un boccone in più).

Da segnalare la Pizza di Parma con filante formaggio alla base e una fetta di ottimo prosciutto crudo a guarnire, oppure la carne di Phil’s Slow Smoked American Barbeque. Non sono stati da meno i burger de la Dispensa- Classico, la focaccia al formaggio di Manuelina e la pasta fatta a mano dal Club delle Orecchiette. Le due signore pugliesi, vestite in abiti tipici e illuminate dalla luce di una candela, hanno prodotto per tutta la serata orecchiette.

Al loro fianco la gioiosa Macelleria Magri Bruno con il suo slogan “la carne è gioia”. E se il celebre macellaio che fornisce anche la famiglia Cerea proponeva tartare di maiale, accanto Bep’s premium burger ha servito mini burgers alla tartare di salmone con wasabi e una spruzzata di gin, un format consolidato nel loro locale dove ogni panino viene accompagnato da un gin tonic.

...e di sera

...e di sera

Assolutamente da provare anche il lampredotto in brodo di Marco I’Trippaio. Il momento dolce è stato invece capitanato dalle sfogliatelle e dalla pastiera di Mignon eccellenze napoletane e da Cool gelateria naturale con le sue bruschette al gelato.

Anche la Famiglia Cerea ha proposto alcuni dessert (frittelle e krapfen) che serviti in seconda serata hanno rallegrato gli ospiti. Insieme ai dolci, Da Vittorio ha preparato anche una frittura di pesce, ingrediente simbolo del ristorante tre stelle Michelin. Cinquant’anni fa infatti Vittorio Cerea portò il pesce in una terra, quella bergamasca, assolutamente non abituata a questo tipo di preparazioni.

Tra i tanti truck, c’è stata anche la presenza del Ristorante Uliassi che ha servito una buonissima zuppa di seppie. Grandi chef blasonati si sono trasformati quindi in umili cuochi che hanno colorato il parco della Cantalupa con il cibo semplice e buono. Viva quindi gli stellati, che si appassionino allo street food e fanno cadere le barriere tra cucina alta e cucina popolare.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Barbara Giglioli

classe 1990, varesina, dopo la laurea in Linguaggi dei media ha frequentato il master in giornalismo dell’Università Cattolica. Ama cucinare, mangiare e scrivere di gastronomia

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