31-05-2016
Un primo piano intenso di Ivan Milani, 45 anni, dal 28 giugno ufficialmente al comando del ristorante Piano 35. Sarà l'insegna più alta d’Italia, in cima al grattacielo Intesa San Paolo, progettato da Renzo Piano, 150 metri d'altezza (foto del servizio di Alessandra Tinozzi)
Non è la prima volta che Identità Golose prova la cucina di Ivan Milani. Ma da allora sono passati tre anni, novantadue chilometri e centocinquanta metri. La recensione passata è del giugno 2013 e raccontava del suo lavoro al San Quintino Resort di Busca, nel cuneese (dove prese il posto di Luigi Taglienti). Ora il quarantacinquenne Milani s’è spostato in orizzontale a Torino, ma soprattutto in verticale: sua è la cucina di Piano 35, quello che sarà il ristorante più alto d’Italia, in cima al grattacielo Intesa San Paolo, progettato da Renzo Piano. L’apertura è prevista per il 28 giugno, ma qualche cena di test è in corso, e noi siamo stati sparati in vetta sabato 28 maggio, un mese esatto dallo start. Sala fuori dall’ordinario: tutta vetri, attorno una sorta di foresta indoor, di là da quella panorama fino alla Val d’Aosta. Cucina tra la wilderness nordica e l’amato Scabin, tra ori e radici, il tutto con la complicità e l’expertise dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (vedi alla voce Slow Food) e la gestione di Affida, società del muscolare Gruppo CIR Food (mezzo miliardo di fatturato, 1.100 dipendenti, 76 milioni di pasti l’anno).
Sashimi di Bianca piemontese e fungo di corteccia
Petto d'anatra "Fishermans Friends"
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
viaggia e mangia per Lonely Planet, Osterie d'Italia, Repubblica e la collana I Cento (EDT). Ha scritto "Dire Fare Mangiare" (ADD), "Cibo di strada" (Mondadori), "Il Gusto delle piccole cose" (Mondadori Electa) e "Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino" (Edt). Ama andar per trattorie e ristoranti di blasone portandosi dietro una moglie riottosa e due figli onnivori